Con tanti saluti a Kyoto, alle imprese ed alle famiglie
Si può con un solo articolo di legge, riuscire ad ottenere almeno tre micidiali effetti negativi sui bilanci familiari, sulle imprese e sull’ambiente?
L’impossibile si è fatto realtà grazie all’art.29 del Decreto Legge 185/2008 “anti-crisi” varato venerdì scorso dal Governo il quale sostanzialmente abroga il sistema di detrazione fiscale del 55% fino ad oggi garantito ai cittadini che decidevano di investire nella riqualificazione energetica della propria abitazione.
Il beneficio fiscale viene inoltre modificato con effetto retroattivo, causando un danno evidente alle famiglie che si sono indebitate per effettuare gli investimenti nel 2008 certe dei risparmi energetici e fiscali previsti dalla normativa introdotta un paio di anni fa dall’allora ministro Bersani.
Con un colpo di spugna si cancella o comunque si mina fortemente lo slancio vitale delle imprese artigiane ed industriali che offrono servizi e prodotti innovativi in campo ambientale e per l’efficienza energetica in edilizia. Un comparto, quello legato agli isolamenti termici, alle caldaie a condensazione, al solare termico ecc, che ha fatto registrare negli ultimi anni significativi risultati sia in termini di crescita di fatturato che di occupazione qualificata.
Sono 230.000 le famiglie italiane che tra il 2007 ed il 2008 hanno deciso di investire nell’efficienza energetica delle proprie case, beneficiando dell’incentivo e producendo evidenti effetti positivi in termini di risparmio di combustibili e riduzione delle emissioni in atmosfera. A ciò si aggiunga il risultato di 500 milioni di euro di maggiori entrate per l’erario grazie all’emersione del lavoro sommerso ed all’incremento dell’Iva.
Mentre a Poznan si è aperta la XIV Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e Francia e Germania costruiscono i loro provvedimenti anticrisi facendo perno sulle misure per il risparmio energetico e le fonti rinnovabili, l’Italia, con assoluta miopia ed in solitaria controtendenza critica le scelte europee e smantella i provvedimenti più innovativi e di sperimentata efficacia per la riduzione dei gas serra.
A magra consolazione vi è il fatto che i cittadini (e con loro le imprese artigiane e le industrie più innovative) stanno facendo sentire la loro voce attraverso una molteplicità di canali e la reazione, unanime e vigorosa, non potrà rimanere inascoltata.
Dall’ Assessore Gloriana Gambini
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