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Protesta dei camionisti: la situazione nella provincia di Pesaro e Urbino

Decine di autotrasportatori pesaresi bloccati nelle aree di sosta in tutta Italia, mentre continua il presidio a Fano

Ieri, mercoledì 25 gennaio, si è consumato il terzo giorno di protesta degli autotrasportatori. Anche se la situazione in provincia di Pesaro e Urbino può definirsi tranquilla, permangono gravi disagi per decine di autotrasportatori pesaresi bloccati in diverse aree di sosta italiane a causa dei presidi istituiti dagli aderenti alla manifestazione di protesta. L’unico punto di mobilitazione della provincia è quello presente al casello autostradale di Fano, dove una decina di autotrasportatori prosegue nell’azione di volantinaggio ed invita i colleghi ad aderire alla manifestazione.
 

La CNA-FITA ribadisce la propria contrarietà ad un blocco che, con il passare delle ore, evidenzia tutte le sue contraddizioni. “Dobbiamo conquistare nuove regole – dice il responsabile provinciale di CNA-FITA, Riccardo Battisti – senza prestare il fianco a strumentalizzazioni. Ci pare che in questo fermo vi sia invece una forte spinta ad esasperare il clima e tensioni nella categoria. In questi giorni abbiamo invitato tutti alla ragionevolezza e a rispettare il lavoro dei colleghi (la stragrande maggioranza della categoria), che ha deciso in piena coscienza e libertà di non aderire alla protesta. Per questo invitiamo la Prefettura e le Forze dell’Ordine a monitorare costantemente la situazione per evitare tensioni e garantire la libertà di circolazione a tutti quegli autotrasportatori che vogliono continuare a lavorare e non creare disagi alla popolazione e alle imprese. Imprese che, a causa di questa ingiustificata protesta, anche in provincia di Pesaro e Urbino stanno iniziando ad avere difficoltà. A causa dei mancati approvvigionamenti di materie prime e per i ritardi nelle consegne, sono decine e decine le attività artigianali e commerciali in provincia che stanno subendo dei danni. Qualcuno, come nel caso di imprese più strutturate, sarà costretto a sospendere la produzione e a mettere in cassa integrazione i propri dipendenti”.

Qualcuno dovrà pur chiedere conto dei danni subìti anche per quegli autotrasportatori che, pur contrari alla protesta, per evitare problemi per la propria incolumità e dei propri mezzi è costretto a non partire e a perdere così giornate di lavoro. Mancati incassi non solo per la categoria ma – come detto – per le aziende, gli esercizi commerciali ed i cittadini già alle prese con una crisi durissima. Per questo – conclude Battisti invitiamo gli autotrasportatori aderenti al blocco di Fano a rispettare il lavoro dei colleghi e a non creare ulteriori disagi alla categoria a cittadini e imprese. Prosegue la nostra più totale collaborazione con la Prefettura e le Forze dell’Ordine per garantire la libera circolazione ed il rispetto della sicurezza”.

dalla CNA-FITA di Pesaro Urbino

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Giovedì 26 gennaio, 2012 
alle ore 10:16
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