Consumi natalizi in Provincia: il bilancio di Confesercenti
In segno negativo i settori legati alla ristorazione e all’abbigliamento; tengono i comparti del commercio alimentare e della tecnologia
Il costante calo dei consumi a cui assistiamo da mesi non ha risparmiato nemmeno queste festività e un po’ tutti i settori merceologici hanno confermato le problematiche già riscontrate negli ultimi periodi. E’ vero, però, che gli operatori, consapevoli della complessità del momento, non si sono fatti trovare impreparati e tutti, con maggiore o minore professionalità e con più o meno successo, hanno cercato di far fronte a questa situazione di oggettiva difficoltà.
E’ anche vero che su questa situazione che, lo ribadiamo, è di oggettiva difficoltà, ha pesato gravemente il fattore psicologico: le tante previsioni catastrofiche sul calo delle vendite e dei consumi natalizi che hanno preceduto le feste – alcuni hanno azzardato anche un meno 30% – certamente non hanno aiutato, né favorito una ripresa di fiducia nei consumatori.
Nonostante tutte queste problematiche, registriamo anche flebili dati positivi, a partire dalla tenuta del commercio alimentare – macelleria, prodotti ittici e, in generale, tutti i prodotti tradizionalmente legati al cenone della Vigilia e al pranzo di Natale o al regalo natalizio – che risulta pressoché stabile rispetto allo scorso anno e addirittura in leggera ripresa per quello che riguarda il settore dei prodotti dolciari e di pasticceria per i quali, però, i conti definitivi si faranno dopo l’Epifania. Fin qui, tiene il numero delle vendite, ma cala il valore medio della singola transazione.
Più diversificato il quadro dell’extra alimentare, dove segnaliamo una situazione complicata nell’abbigliamento, nonostante anche qui gli operatori si siano attrezzati per anticipare sconti e promozioni: un calo delle vendite che conferma la crisi del settore e sul quale ha certamente influito anche la data dei saldi fissata al 5 gennaio. Meglio, invece, il comparto della tecnologia – computer, televisori e soprattutto prodotti legati alla telefonia – che ha mantenuto buoni livelli di vendita.
Piccoli segnali positivi arrivano anche dal settore del commercio ambulante, dove le vendite prenatalizie sono andate bene ed i consumatori hanno premiato il buon rapporto qualità-prezzo. Segno meno, infine, nella ristorazione sia per il numero di prenotazioni, sia per la contrazione della spesa media individuale, nonostante anche in questo settore, gli operatori abbiano cercato di proporre il più possibile prezzi accessibili e notevolmente ridotti rispetto agli anni passati.
dalla Confesercenti di Pesaro e Urbino
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Pesaro Urbino Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!