CGIL: cosa accadrà dopo la riforma Gelmini
La Flc Cgil di Pesaro Urbino, sulla base dei due decreti attuativi della legge di riforma della scuola, emanati il 18 dicembre scorso (regolamento sull’assetto ordinamentale e norme per la riorganizzazione della rete scolastica), ha tracciato le linee della situazione che si verrà a creare nelle scuole della nostra provincia a partire dal prossimo anno scolastico.
“Il regolamento sulla scuola primaria e il piano programmatico – dice Lilli Gargamelli segretaria provinciale Flc Cgil – sono i documenti in base ai quali abbiamo elaborato alcune stime che molto probabilmente confermeranno tutti i timori e le interpretazioni più pessimiste su questa riforma”.
I regolamenti, a seguito dell’iter parlamentare obbligatorio, permetteranno al ministero dell’Istruzione d’intesa con quello dell’Economia di procedere al varo del decreto sugli organici (presumibilmente verso marzo), che assegnerà i contingenti di personale alle Regioni e conseguentemente le assegnazioni di personale alle singole scuole attraverso la definizione di criteri operativi definiti dal Direttore regionale.
“Nella nostra provincia – spiega Lilli Gargamelli – le classi quinte in uscita dai moduli sono 156, per cui è ipotizzabile che altrettante classi prime saranno attivate (stima al ribasso rispetto alle 170 attivate per l’anno scolastico 2008/09). Queste funzioneranno con orario compreso tra le 24 e le 27 ore con un insegnante per classe più gli eventuali specialisti (religione e inglese): il terzo insegnante del modulo viene tagliato!
Sulle 156 classi attualmente lavorano 234 insegnanti circa, ne rimarranno 156 con una perdita di 78 posti.
L’attuale organizzazione di tempo scuola modulare che è mediamente di 30 ore, non potrà più essere attuata e l’organico sarà costituito sulle 27 ore comprensive dell’inglese e della religione. Per dare più tempo si potranno usare le compresenze del tempo pieno.
Il tempo pieno è considerato tempo scuola di 40 ore senza più compresenze: se immaginiamo di togliere le compresenze sulle future 36 prime a tempo pieno, si recuperano 144 ore (4 ore per classe) che divise per 22 portano ad un ulteriore taglio di 7 posti.
Alla faccia delle promesse del governo sull’estensione del tempo pieno e il rispetto delle scelte orarie formulate dalle famiglie!
“TUTTO E’ POSSIBILE PURCHE’ VENGANO RISPETTATI I RISPARMI PREVISTI DALLA FINANZIARIA” (Art. 12, comma 2 delle norme per la riorganizzazione della rete scolastica).
Abbiamo inoltre, già in questo anno, 51 posti autorizzati in organico di diritto sulla lingua inglese; se ci saranno gli insegnanti con le specifiche competenze, non saranno più autorizzati con conseguente ulteriore perdita di possibili 51 posti.
Complessivamente, quindi, il taglio ipotizzato per la nostra provincia sarà di 136 posti .
Tutto questo avrà una ripercussione pesante sulla qualità del piano dell’offerta formativa della scuola e del patto sottoscritto con le famiglie, che si potrebbe tradurre in approssimazione dei quadri orari e rigidità nell’organizzazione di tutto il sistema.
Secondo noi, la perdita della compresenza delle/i docenti riguarda tutte le classi.
“Lifting e dieta” per la secondaria di primo grado: riduzione dell’orario a 30 ore con un taglio medio di 30 posti.
Inoltre ci sarà una riduzione di 40 posti tra tutti i profili del personale tecnico amministrativo in particolare tra i collaboratori scolastici.
Gli auguri di buon anno del ministro Gelmini contengono più tagli del previsto.
“La Gelmini come “Cornelia” – sottolinea con sarcasmo Lilli Gargamelli – mostra con orgoglio i suoi “due gioielli”, questi regolamenti i cui effetti ricadranno ancora una volta sui più deboli, quelli con meno protezioni: i bambini che avevano una scuola primaria riconosciuta tra le prime in Europa e perciò punita, i docenti precari e gli assistenti tecnici amministrativi che affronteranno la crisi senza più il lavoro e, infine, le famiglie (speriamo non lasciate sole) che dovranno scegliere il tempo scuola migliore per la formazione dei propri bambini”.
Martedì 13 gennaio la Flc provinciale, ha organizzato nella sede del sindacato in via Gagarin, un confronto con i dirigenti scolastici del territorio e con il dirigente scolastico provinciale proprio per discutere delle ricadute dei due regolamenti .
Dalla CGIL di Pesaro
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