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Risposta di Watching The Sky al precedente sulla Domus

Come dimostra la comunicazione inviatami dalla Soprintendenza, la decisione del Comune è stata autonoma e rappresenta un PASSO INDIETRO rispetto alle politiche di valorizzazione della città e dei suoi tesori archeologici.

Attualmente, lo può confermare l’UNESCO, nessun sito archeologico del pregio della Domus pesarese è soggetto – in tutto il mondo – a ricopertura (chi apprende la decisione di Pesaro la definisce, nel settore, una "follia"). Qualsiasi amministrazione, di piccolo o grande centro urbano, sarebbe orgogliosa di preservare e valorizzare una meravigliosa casa romana del I secolo (dell’ampiezza e del fasto di una villa senatoriale!) per le generazioni future.

L’UNESCO senza alcun dubbio riconoscerà la Domus nel Patrimonio dell’Umanità e la decisione di seppellirla desterà sconcerto internazionale. In Grecia vi sono siti che attendono valorizzazione anche da trent’anni: uno dopo l’altro, trovano sponsor e finanziamenti. Nel frattempo, sono protetti da coperture provvisorie e sono all’aperto.

Nessuno si sognerebbe di ricoprire scoperte archeologiche importanti! Non si riesce a comprendere le ragioni della scelta di Pesaro: che bisogno c’era di ricoprirla? Perché non si poteva mantenere la copertura provvisoria (o migliorarla, sostituendo il telone bianco con una copertura impermeabile estetica o addirittura artistica e mantenendo le strutture di sostegno) fino alla scelta definitiva? Vi sono molti siti archeologici dotati di coperture provvisorie che ricevono visite turistiche e sono apprezzati – e studiati – per i loro valori storici e urbanistico-architettonici, anche se non ancora valorizzati. E’ sufficiente che un addetto – un operatore ecologico – li tenga puliti due volte a settimana, quotidianamente durante il massimo flusso turistico.

 E’ assurdo "punire" una struttura archeologica con l’oblio; se non quest’anno, magari l’anno prossimo si potrebbe definire il progetto di copertura, basta che almeno gli scavi siano visibili! Perché investire 70mila euro (una cifra comunque astronomica e fuori mercato, oltre che "insensata") in uno scempio, quando si dovranno, verosimilmente, riaprire gli scavi dopo la decisione UNESCO? Parlando con la gente, vi è chi allude a speculazioni di varia natura: chiedo a ognuno di voi di vegliare almeno su questo aspetto.

 Niente parcheggi né iniziative private. Se non si riesce a fermare lo scempio, almeno consentiamo a futuri amministratori avveduti di poter operare serenamente per "liberare" la splendida Domus.

Da Roberto Malini – Gruppo Watching The Sky

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Martedì 13 gennaio, 2009 
alle ore 14:53
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