Aeroporto di Fano: pista in cemento poco credibile
In seguito un comunicato da parte dell’Associazione Lupus in Fabula riguardo l’aeroporto di Fano.
E’ proprio vero che anche la più grossa fesseria a furia di ripeterla può diventare una verità assodata!!
I sostenitori della pista in cemento per l’aeroporto di Fano usano tutti lo stesso ritornello: serve a rilanciare l’economia, serve alla protezione civile, la destinazione dell’aeroporto non cambierà.
Ma sulla base di quali studi, statistiche, analisi, piani industriali, programmi, questi signori giustificano la bontà di una spesa di oltre 3 milioni di euro? Sul nulla! Per loro l’importante è usare le parole magiche quali: occupazione, sviluppo e sicurezza. Ma non parlano di costi di gestione, dei rientri dell’investimento, della qualità e quantità dell’utenza che si andrebbe a catturare, dell’indotto, e dei nuovi posti di lavoro; altresì non valutano l’entità dei rischi di incidenti e dell’inquinamento dei quartieri limitrofi di Sant’Orso, Vallato e San Lazzaro. Nessun numero e tante chiacchiere! Anche l’esclusione dalla procedura di Via sembra essere ormai una certezza. Ma in realtà i paladini del cemento guardano solo la normativa a livello nazionale e non sanno (ma forse fingono) che quella regionale non inserisce il limite di lunghezza dei 1500 metri ma scrive che tutti gli aeroporti e aviosuperfici sono sottoposti a verifica di VIA (allegato B1 punto 3) comma g) della LR n.7/2004 e s.m.i.).
Il vero problema, è che si vogliono spendere risorse pubbliche (fa poca differenza che siano del Comune, della Provincia o dello Stato) per una infrastruttura che servirà a pochissime persone, mentre interventi ben più urgenti che avrebbero riflessi su tutti i cittadini restano al palo per incapacità o, nella migliore delle ipotesi, per negligenza. Si pensi al traffico urbano che, in certi momenti della giornata, arriva alla paralisi ed è tra le cause principali di inquinamento dell’aria e dell’emissioni delle polveri sottili (PM10-PM1) e alla mancata realizzazione di corridoi ecologici e parchi urbani. Perché non spendere tre milioni di euro in una rete efficiente e sicura di piste ciclabili? Perché non realizzare una cintura di verde che abbracci la città dal torrente Arzilla al fiume Metauro?
Per volare alto non servono gli aerei, ma le idee spese per il bene comune e non per gli interessi di pochi.
Da Lupus in Fabula
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