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“Gli studenti dell’università di Urbino devono essere visti come una risorsa, non un problema”

"I divieti vanno trasformati in partecipazione positiva" secondo la Cisl

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Università di Urbino

“Servono solo i divieti per gli studenti a Urbino?”: è la domanda che giovedì scorso, 24 gennaio,i sindaclisti di Cisl e Cgil hanno posto al Sindaco di Urbino in occasione dell’incontro sul bilancio sociale 2019.


Lo stesso dubbio su cui ci siamo interrogati, agli inizi di questo mese, quando abbiamo invitato l’opinione cittadina a considerare i giovani universitari una risorsa e non un problema per la città.

Certo, una comunità che non si dà regole di civile convivenza non può ritenersi tale e quindi obiettivi di regolamentazioni condivisi sono necessari, specie per una città che rappresenta iconicamente un Patrimonio dell’Unesco e la bellezza rinascimentale insieme.

Confinare gli studenti in una irreggimentazione che nel contesto urbinate li porta a sentirsi più degli estranei che non soggetti attori partecipi di una comunità che vuole aprirsi al mondo per esprimere la propria identità, a modo di vedere della CISL di Urbino, è un grave errore strategico, di comunicazione ed integrazione.

Gli studenti universitari, per loro natura e per i percorsi formativi, la tipologia di provenienza e per le specificità dei propri progetti individuali, possono diventare, opportunamente coinvolti, gli ambasciatori della cultura e dell’accoglienza urbinate nel mondo.

Per fare questo, necessita responsabilizzare e coinvolgere tutte le parti in causa, i giovani in primis, le Istituzioni, le parti sociali, la stessa Università, in una visione di prospettiva e di rilancio dell’immagine della città.

Occorre, in sintesi, trasformare i divieti in partecipazione propositiva, mettere a disposizione degli studenti immobili (che pure esistono nella città e nella disponibilità del Comune), dove potersi esprimere liberamente attraverso le arti, il pensiero, la musica, la cultura e trasformare il bisogno di svago in qualcosa di costruttivo che li coinvolge nel protagonismo partecipativo per un progetto di comunità integrata.

Per queste ragioni, come CISL di Urbino, invitiamo il Sindaco e l’Amministrazione Comunale a sospendere il provvedimento ed il percorso intrapreso e rinnoviamo l’invito, già rivolto lo scorso giovedì insieme alla CGIL, a costituire un urgente tavolo di confronto che veda i giovani, le parti sociali, l’Università e l’ERDIS protagonisti del nuovo rinascimento urbinate.

Da

Cisl 

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