Nuove scosse di terremoto fanno tremare l’alto pesarese, la bassa Emilia, l’aretino e il nord dell’Umbria. Da sabato 20 aprile infatti si registrano diversi sismi, tutti fortunatamente di lieve entità a partire da Città di Castello (PG) nel distretto sismico dell’Alta Val Tiberina, a stretto contatto con il Montefeltro e il Metauro.

L’ultima di queste scosse, avvertite dalla popolazione ma senza che si siano verificati danni a persone o cose, è stata registrata dall’Istituto di Geofisica e Vulcanologia d’Italia nel Montefeltro, alle ore 5:51 italiane del giorno 22 aprile 2013.
Un terremoto di magnitudo(Ml) 3.6, con ipocentro a ben oltre i 50 chilometri di profondità, ha interessato i comuni di Mercato Saraceno, Sarsina, Bagno di Romagna, Civitella di Romagna, Meldola, Sogliano al Rubicone e Verghereto in provincia di Forlì Cesena e i comuni dell’ex alto pesarese di Casteldelci, Novafeltria, Pennabilli, Sant’agata Feltria, Talamello (Rn).

Ma i terremoti distintamente avvertiti nel Metauro (una scossa di magnitudo(Ml) 2.7 è avvenuta alle ore 17:38 del 21 aprile, l’altra di magnitudo 2.1 alle 17:41) non lasciano tranquilli gli abitanti della zona, tanto che i sismi registrati nel Metauro e nel Montefeltro, se considerati assieme alle oltre 30 scosse della Val Tiberina fanno pensare ad uno sciame sismico cospicuo.

di Carlo Leone