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Pesaro, deposta una corona in ricordo dei partigiani uccisi l’11 maggio 1944

Leone Balducci, Gino Barcelli e Santo Gagliardotto furono fucilati dopo essere stati catturati a Isola del Piano

Corona deposta in memoria dei tre partigiani uccisi a Pesaro

Il presidente della Provincia Giuseppe Paolini ha deposto una corona commemorativa al monumento di piazza d’Armi dedicato ai Tre Martiri, in occasione del 79esimo anniversario della Liberazione. Paolini ha rimarcato il significato di «ritrovarsi in una data e in un luogo simbolo per il territorio e la nostra storia. Per non dimenticare quanto successe».

Il monumento è dedicato alla memoria di Leone Balducci, Gino Barcelli e Santo Gagliardotto, partigiani catturati a Isola del Piano e uccisi l’11 maggio 1944 a Baia Flaminia da un reparto militare tedesco, dopo essere stati costretti a sfilare per le vie principali di Pesaro. «A Isola del Piano due partigiani vennero uccisi al monastero di Montebello. Altri tre della ‘Brigata Bruni’, tra cui Leone Balducci di Isola del Piano, furono catturati in un combattimento e poi fucilati a Pesaro», ha ricordato il presidente.

La brigata prese poi il nome di ‘Brigata Leone Balducci’, seguendo gli alleati fino a Milano: «A loro e a tutti quelli che sono morti per difendere i valori su cui si basa oggi la nostra Costituzione va un pensiero di profonda gratitudine. Onorare quanti hanno sacrificato la loro vita per difendere gli ideali di libertà e democrazia è un dovere più che mai attuale per le istituzioni. E’ fondamentale custodire con cura e tramandare con determinazione alle nuove generazioni la storia dei nostri partigiani. Ragazzi giovanissimi che ci hanno consegnato un’eredità preziosa, inclusiva dei concetti di uguaglianza, pace e libertà». Paolini ha anche menzionato l’amicizia con Polizzi Generosa, terra natale di Gagliardotto, che dal 2003 ha dedicato un proprio monumento ai Tre Martiri fucilati a Pesaro, donato dal Comune di Rapolano Terme «ad imperitura memoria, quale testimonianza dei sentimenti di pace e dei valori civili, umani e di solidarietà tra i popoli e gli oppressi».

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