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Marotta unita, Mondolfo non rientra tra le popolazioni interessate: CCM polemizza

Il territorio di Marotta, ancora diviso tra i comuni di Fano e MondolfoLa Costituzione della Repubblica (Tit. V, art. 133), nell’assegnare alle regioni la materia delle variazioni delle circoscrizioni comunali, stabilisce che debbano essere chiamate ad esprimersi in un referendum consultivo riguardante una specifica proposta di legge “le popolazioni interessate“: quel plurale non è messo a caso, ha un significato preciso e dovrebbe escludere che a votare in questi casi sia unicamente la popolazione di un quartiere o frazione, quella che si propone di staccare da un comune e di annettere ad un altro.


Nel 1981 ebbe luogo un referendum consultivo regionale, avente come oggetto la proposta di aggregazione di Marotta di Fano al Comune di Mondolfo. In quell’occasione furono chiamati al voto tutti gli elettori dei due comuni: così stabilì il Consiglio regionale e non fu una decisione presa “a capocchia”, bensì teneva conto della ratio legis, della giurisprudenza in materia e del parere di illustri costituzionalisti, fra cui Massimo Severo Giannini.
Un’analoga proposta di legge regionale ebbe una riproposizione negli anni ’90 del secolo scorso, anche se allora non si arrivò alla raccolta di firme e quindi al referendum.

Poi, nel 2010, il Comitato “Marotta Unita” ha di nuovo formulato una proposta di legge di iniziativa popolare per la secessione di Marotta da Fano e l’annessione a Mondolfo, riprendendo (senza molta fantasia) le stesse espressioni e le stesse virgole della proposta bocciata nel 1981; cambiavano solo i confini della zona da annettere, questa volta sensibilmente ridotti (veniva escluso, più o meno malamente, l’abitato di Ponte Sasso, in quanto è arbitrario stabilire dove finisca Marotta e dove inizi Ponte Sasso).

Già negli anni scorsi i promotori di “Marotta Unita” avevano reso esplicito il loro fine di far votare solo gli elettori marottesi al referendum consultivo per la cosiddetta “unificazione”, oppure che venissero conteggiati i soli voti “pesanti” di chi si pensava che votasse a loro favore. Non vorremmo ora che quel proposito andasse in porto con la compiacenza dei politici della Regione Marche e, in primis, del presidente del Consiglio (o Assemblea legislativa) regionale Vittoriano Solazzi.

La Regione, in realtà, è stata finora scandalosamente compiacente (per non dire peggio!) nei confronti del Comitato “Marotta Unita”, accogliendo nella delibera consiliare tutte le analisi (discutibili) e i dati (fasulli) del suddetto Comitato: quella delibera, infatti, stabiliva che per “popolazioni interessate” si dovesse intendere la sola popolazione di Marotta di Fano, ossia della zona che dovrebbe essere annessa al Comune di Mondolfo. In altre parole, la Regione Marche si è più preoccupata dell’esito del referendum che delle questioni di diritto.

Ora, gli effetti giuridici di tale delibera sono stati sospesi dal TAR regionale, per cui il referendum fissato per il 19 maggio non ha avuto luogo, a causa dei gravi difetti di istruttoria nell’iter che ha portato all’approvazione della delibera stessa.
Insieme alla sospensiva il TAR ha ingiunto alla Regione di riformulare la delibera relativa allo stesso oggetto, includendo le popolazioni delle frazioni limitrofe (del comune di Fano, intendiamo noi secondo il senso comune, ossia Ponte Sasso e Torrette), accogliendo quindi in parte il ricorso presentato dal Comune di Fano, il quale chiede che tra le “popolazioni interessate” si debbano includere tutte quelle residenti nel comune fanese a sud del Metauro.

Tuttavia le manovre dei marottisti non sono finite qui. Essi ora avanzano la pretesa che a votare al prossimo referendum siano, oltre che le popolazioni di Ponte Sasso e Torrette, anche quella di Marotta di Mondolfo: praticamente si pretende che a votare siano solo i Marottesi! E tutto questo viene fatto passare per democrazia, mentre ne è la negazione! Semmai ci vediamo delle overdosi di demagogia propinate alla popolazione marottese.

E i Mondolfesi? Nessuno se ne preoccupa. E questa è un’anticipazione di come saremo trattati nel futuro comune. Dunque, i Mondolfesi non godono dei diritti più elementari riconosciuti in un sistema democratico: non possono esprimere il loro punto di vista, eppure il comune è anche il loro. Ed è un comune che, qualora passasse la proposta di annessione di Marotta di Fano, cambierebbe radicalmene assetto amministrativo e fisionomia.

Oltretutto subirebbe un dissesto finanziario di proporzioni immani, dal momento che l’annessione non sarà gratuita e indolore: il Comune di Fano ha già annunciato (delibera consiliare n. 125 dell’11/05/2011) che, nel caso ciò avvenga, pretenderà da Mondolfo un “risarcimento” di diversi milioni di euro per la perdita di beni patrimoniali e per gli investimenti realizzati in quella porzione di territorio. Proviamo a immaginare quali ripercussioni avrà tutto questo sull’economia delle famiglie e dei singoli cittadini, attanagliati da una crisi economica senza precedenti!

In questa situazione, diventa necessario e vitale che i Mondolfesi si diano una salutare sveglia, poiché ormai è chiaro che non possono aspettarsi alcun giusto sostegno da parte dei partiti e della classe politica locale. Troppi ormai sottovalutano furbescamente cosa si nasconde dietro questo colossale imbroglio e i pochi che sanno tacciono per viltà e conformismo.

Occorre manifestare con forza la propria opposizione ai tentativi di stravolgere l’assetto amministrativo del nostro comune, con Mondolfo ridotto a frazione di una “città mai nata”, ovvero di una periferia-dormitorio dove imperano mestatori, faccendieri e demagoghi della peggior risma. E qualora la Regione volesse dar corso all’infamia di far votare i soli Marottesi al referendum consultivo, dovremo passare a forme di protesta più energiche e rumorose, fino alla riconsegna dei certificati elettorali.

E’ in gioco il destino futuro della nostra comunità. Non possiamo accettare il “suicidio assistito” che ci viene prospettato e aspettare le mosse di chi sogna da tempo la fine della nostra comunità. E’ venuto il momento di gridare e agire!


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dal Comitato Cittadino Mondolfese
Roberto Bernacchia

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Martedì 4 giugno, 2013 
alle ore 15:59
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