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Si é concluso a Fano Il Convegno “Quando la Vita é vegetativa”

Il convegno "Quando la Vita è vegetativa"Si è tenuto sabato 24 e domenica 25 ottobre presso il Centro Pastorale Diocesano il convegno dal titolo “Quando la Vita è vegetativa“, organizzato dal Centro di Bioetica della Diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola. I lavori del convegno si sono aperti con l’introduzione del vescovo Mons. Armando Trasarti che ha ricordato il valore della vita e la dignità dell’essere umano al di la del suo stato temporaneo e delle sue capacità relazionali.


La dignità – ha proseguito Trasarti – dipende dal fatto che ci troviamo di fronte a persone” e non alle loro capacità di produrre. E’ importante capire, studiare cosa si verifica quando la vita diventa vegetativa, vita che rimane un grande mistero e per questo degna di essere vissuta fino alla sua fine naturale.

Ha portato il suo saluto ai partecipanti al convegno anche il dott. Del Gaiso in rappresentanza dell’ordine provinciale dei medici che ha posto subito una domanda ai relatori chiedendo quale lingua parla l’Europa su questi temi così importanti che devono essere affrontati con grande umiltà nel rispetto della dignità di ogni uomo. “Dobbiamo tutelare la vita e la dignità di ogni persona”.

Con queste parole, don Giorgio Giovanelli, delegato per il “Centro diocesano di Bioetica”, ha poi concluso la due giorni di studio. “Questo intenso incontro diventa per noi motivo di riflessione e di vera applicazione, non possiamo permetterci – sottolinea don Giorgio – di lasciare quanto discusso all’interno di quest’aula: sarebbe davvero sterile. Dobbiamo saper annunciare che quando la vita è vegetativa si tratta pur sempre di vita e alla persona non viene mai meno la propria dignità.

Dire ‘vita vegetativa’ e non ‘stato vegetativo’, infatti, ci mostra la vera realtà delle cose ovvero un quadro clinico in continua evoluzione. Dobbiamo – prosegue don Giorgio – creare una rete di assistenza nella nostra diocesi, dobbiamo pensare a queste realtà ed attivarci come sacerdoti, diaconi, insegnanti di religione, personale medico e paramedico per instaurare relazioni calde e umane”.

Alle conclusioni è intervenuta anche la dottoressa Rosaria Elefante, docente a contratto di diritto civile presso l’Università Federico II di Napoli, la quale ha risposto alle numerose domande dei presenti i quali hanno sottolineato l’urgenza di una formazione adeguata per portare aiuto e amore a questi pazienti.

dalla Diocesi di Fano

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Martedì 27 ottobre, 2009 
alle ore 19:59
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