Con i tagli 2015 a rischio il futuro dell’Ospedale Marche Nord
Ricci e Biagiotti di Cgil denunciano la gravità della decisione della Regione di sottrarre risorse pari a 1 milione di euro
Le due delibere di fine anno sul budget dell’Azienda Ospedaliera Marche Nord rischiano di mettere la parola fine sul funzionamento della stessa. È quanto dichiarano Simona Ricci segretaria generale Cgil Pesaro Urbino e Lanfranco Biagiotti della segreteria Fp Cgil provinciale.
“In particolare risulta confermato il taglio al personale pari a 1 milione di euro per il 2015 – si legge in una nota -, oltre ad ulteriori tagli alle spese di funzionamento”. In questo modo, le carenze croniche di organico assistenziale, non verranno mai colmate, con tutte le conseguenze che questo comporta sui livelli assistenziali e sulle condizioni di lavoro del personale. Manca quasi totalmente il cosiddetto organico integrativo (le norme prevedono 1 unità ogni 5) per la copertura di: malattie, ferie, maternità, assenze improvvise, carichi straordinari di lavoro.
Nei due pronto soccorso dei presidi ospedalieri di Pesaro e Fano ad oggi è presente un organico infermieristico di circa 50 unità, al quale dovrebbe corrispondere un organico integrativo pari a 10. Ebbene, da settembre a dicembre ne avevano solamente 1. In occasione delle festività natalizie sono riusciti ad averne 3 ma solo per effetto dell’accorpamento di alcuni reparti e della riduzione delle attività chirurgiche. Questo per tentare di smaltire l’enorme arretrato di ferie del personale. Ora, ci si chiede, cosa succederà, terminate le festività natalizie, quando l’attività ospedaliera entrerà a pieno regime? Come si riuscirà a smaltire le ferie arretrare del 2013 e del 2014? In quali condizioni lavora il personale assistenziale? Con il taglio già previsto sul budget del personale di 1 milione di euro, per Marche Nord, unica azienda ospedaliera di tutte le Marche a subire un taglio così pesante, si scenderà sicuramente sotto i livelli minimi assistenziali previsti dalla legge. Infatti è tecnicamente impossibile garantire l’attività ospedaliera con questi tagli.
A questo si aggiunge la criticità dei servizi di supporto, tecnici e amministrativi e tutto il restante personale, ugualmente fondamentale per il buon funzionamento di un’organizzazione complessa come un ospedale, per i quali esiste da tempo una evidente carenza d’organico. Il percorso di integrazione tra i tre presidi di Marche Nord e anche con l’Asur, in questo modo, diventa un percorso ad ostacoli non più gestibile, con gravi ricadute sui servizi ai cittadini dell’intera comunità provinciale. Una situazione insostenibile. Occorrono scelte chiare e certezze. Ma le imminenti elezioni regionali rischiano di lasciare nell’indeterminatezza per altri mesi, che già si preannunciano difficili, una struttura così importante e decisiva per il futuro del servizio sanitario del nostro territorio, già pesantemente penalizzato dalle scelte effettuate dall’assessorato regionale e dall’intera Giunta. Proprio in questi giorni la Cgil si impegna a scrivere ai sindaci di Pesaro, Fano, al presidente della Provincia e ai direttori di Marche Nord e dell’Asur per sottoporre alla loro attenzione, per l’ennesima volta (considerata l’assenza totale di risposte), il grave problema della gestione del sistema dell’emergenza territoriale, altro settore dove la nostra provincia è stata di nuovo gravemente penalizzata.
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