Marotta: il comitato cittadino critica le scelte del Comune sul passaggio a livello
Il comitato lamenta la "chiusura delle amministrazioni locali nei confronti delle reali esigenze dei cittadini"

Situazione tesa a Marotta tra l’amministrazione comunale e il comitato cittadino per quanto riguarda le opere compensative riguardanti le Ferrovie in merito al passaggio a livello e, in alternativa il sottopasso, all’altezza dei binari che separano la zona mare dal resto del nucleo urbano.
Il progetto redatto dai tecnici delle Ferrovie dello Stato in via d’approvazione dalle amministrazioni locali, così presentato non convince affatto il comitato cittadino che afferma: “L’amministrazione persiste in un atteggiamento di chiusura nei confronti delle richieste avanzate dai cittadini e propina come inevitabile un insieme di progetti dannosi“.
Anche l’alternativa del sottopasso pedonale non incontra il favore dei cittadini: “Il progetto è inappropriato per un nodo infrastrutturale e pubblico quale l’attuale passaggio a livello. Deve avere caratteristiche tecniche per un fluido scorrimento di pedoni e biciclette. Le rampe dei disabili previste saranno utilizzate soprattutto da biciclette e mamme con carrozzine generando ingorghi pericolosi. La proposta alternativa per cui esistono gli spazi tecnici è realizzare uno scivolo unico centrale per un passaggio condiviso. Per i disabili due ascensori al posto delle rampe o un sistema di ascensori alla stazione ferroviaria. Le rampe disabili inoltre risultano essere causa di eliminazione di 15 parcheggi commerciali e di ostruzione del terzo binario sul quale avrebbe sede la nuova viabilità parallela al viale, indispensabile. Il progetto prevede un dispendio di fondi pubblici esoso per le finiture scelte, che non risultano idonee alle condizioni ambientali. La copertura in vetro e acciaio per le rampe è di totale ostruzione della visuale degli spazi pubblici e priva di gusto“.
Oltre a questioni tecniche il comitato punta l’indice sull’atteggiamento generale dell’amministrazione che intende tenere i cittadini al di fuori del progetto infrastrutturale: “I cittadini risultano tuttora malinformati sulla reale consistenza delle opere e sono stati di fatto privati del diritto di partecipare alla costruzione del proprio territorio. Le raccolte firme hanno portato in poco più di 36 ore a più di 600 adesioni e il numero continua a salire senza sosta. La cittadinanza chiede che siano verificate tecnicamente le proposte di modifica dei progetti e che il Comune si faccia suo portavoce“.
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