Confesercenti Fano: Ilva Sartini, interviene in merito ai recenti episodi di criminalità
Minacciata con un’arma da taglio per un bottino di pochi euro: quello che è successo nel tardo pomeriggio di lunedì 22 febbraio, ai danni di una signora che opera come sarta in un piccolo negozio del centro storico, è soltanto l’ultimo di una serie di episodi di criminalità che hanno colpito negli ultimi mesi le attività commerciali di Fano.
Criminalità, abbiamo detto, e non microcriminalità perchè in queste rapine, sempre più spesso, le vittime sono terrorizzate da pistole o coltelli e temono per la propria vita, non soltanto per l’incasso della giornata.
Sappiamo che a Fano le forze dell’ordine devono fare i conti con organici numericamente insufficienti rispetto alle reali esigenze e, a tal proposito, da tempo, sosteniamo la necessità di un passaggio di classe del commissariato cittadino, che sia adeguato a una realtà di oltre 60.000 abitanti. Siamo anche consapevoli che nella nostra città non si può parlare di emergenza, dal momento che il livello di sicurezza è ancora superiore rispetto a tante altre realtà.
Resta, però, un dato di fatto: la preoccupazione degli operatori cresce, cresce la paura di vivere e di affrontare le cose più semplici e quotidiane come, ad esempio, restare soli nel negozio nelle ore serali, oppure dover chiudere da soli l’attività, e, questo, anche se si lavora in pieno centro o in una zona densamente trafficata. Con la paura, cresce la sensazione di essere continuamente a rischio, in una gioielleria, in una farmacia, ma anche nel piccolissimo negozio di artigianato e, quindi, in proporzione, diminuisce la voglia di investire nel futuro.
Nell’esprimere la nostra solidarietà alla signora vittima della rapina, facciamo un appello alle forze dell’ordine perché continuino, malgrado le oggettive difficoltà di organico, a mantenere un presidio vigile e attento sul territorio, che permetta di potenziare ulteriormente le azioni di repressione e di prevenzione della criminalità.
Rivolgiamo un appello, inoltre, anche agli operatori e a tutti i cittadini perché segnalino tempestivamente a polizia e carabinieri episodi sospetti o malavitosi al fine di accrescere quella cultura della legalità e quel senso civico che possono essere non solo strumenti di difesa, ma anche importanti deterrenti contro il proliferare della delinquenza.
dalla Confesercenti di Pesaro e Urbino
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