Torelliana 2010: Enrico Dindo e i solisti di Pavia al Teatro della fortuna di Fano
Archiviata con successo la programmazione del carnevale, la Torelliana 2010, rassegna musicale della Fondazione Teatro della Fortuna prosegue con un appuntamento da non perdere. Sabato 27 febbraio – inizio ore 21.15 – la polettiana sala del teatro fanese ospiterà Enrico Dindo, violoncellista italiano di fama internazionale, con i “suoi” Solisti di Pavia.
Dindo nasce in una famiglia di musicisti e inizia a sei anni lo studio del violoncello. Nel 1997 conquista il Primo Premio al Concorso “Rostropovich” di Parigi; il grande maestro russo scrive di lui: “è un violoncellista di straordinarie qualità, artista compiuto e musicista formato” che “possiede un suono eccezionale che fluisce come una splendida voce italiana”, quella appunto del suo strumento.
Dopo aver esplorato tutto quanto era stato scritto per il violoncello, che gli ha dato fama mondiale e lo ha portato a soli ventidue anni ad essere prima parte al Teatro alla Scala e pupillo di Rostropovich, Dindo ha creato l’ancor giovane ma già formidabile orchestra I Solisti di Pavia, per un bisogno che sentiva quasi fisiologico: la necessità di allargare il repertorio e i suoi orizzonti artistici.
Il gruppo si esibisce stabilmente in quel gioiello del Bibiena che è il Teatro Fraschini di Pavia, e in tournée nei teatri di tutta Italia con sempre maggiore successo. La compagine di questo concerto è composta da Marco Rogliano, Roberto Righetti, Ilaria Cusano, Stefano Ferrario, Jacopo Bigi, Filippo Maligno, Luca Braga, Pierantonio Cazzulani, Donatella Colombo, Lucia Ronchini, Luca Torciani, Francesco Lovato ai violini; Filippo Milani, Adriana Tataru, Eugenio Silvestri, Federica Mazzanti alle viole; Jacopo Di Tonno e Andrea Agostinelli ai violoncelli; Amerigo Bernardi al contrabbasso.
A Fano portano un programma che guarda alle due sponde dell’Atlantico. L’Argentina di Piazzolla con Le gran tango e Adios nonino in versione per cello e archi e l’Inghilterra di due compositori tra loro legati da amicizia e stima essendo l’uno maestro dell’altro.
Astor Piazzolla dedicò un tango al padre, pochi giorni dopo la sua morte: nonino, “nonnino”, era il nomignolo con cui i figli di Astor si rivolgevano al nonno paterno, Vicente. Composto nel 1959 a New York, questo pezzo viene considerato come uno dei più rappresentativi del compositore argentino. Nel 1982 scrive invece Le grand tango for violoncello e pianoforte, dedicato al violoncellista, Mtislav Rostropovich che lo eseguì per la prima volta nel 1990 a New Orleans.
Ne resta memorabile anche l’esecuzione all’interno dello storico concerto del maestro russo sotto l’ombra degli ultimi residui del muro di Berlino del 1989. In quel tango si sentì il dramma, la malinconia e la gioia dei tedeschi orientali, che riconquistavano la loro libertà.
Di Frank Bridge verrà eseguita la Suite per archi, vertice artistico di questo compositore che, soprattutto nella prima decade del Novecento, si dedicò in modo quasi esclusivo alla musica da camera, sviluppando una tecnica magistrale e una precisione quasi “sartoriale” nell’individuare temi e nel tagliarli su specifici timbri strumentali. Suo allievo fu Benjamin Britten, di cui verrà proposta la Symple symphony che, precocissimo talento, scrisse all’età di dieci anni e che oggi è molto popolare ed eseguita.
dal Teatro della Fortuna di Fano
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Pesaro Urbino Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!