Diga di Merctale: invasati 1.800.000 metri cubi d’acqua nella notte del 4 marzo
Rilasci inferiori all'apporto del bacino imbrifero
“La diga di Mercatale tra la sera del 4 marzo e la mattina del 5 ha invasato 1.800.000 metri cubi d’acqua. Tutto è andato secondo le previsioni e il governo della piena è stato costante“. A parlare è l’amministratore del Consorzio di Bonifica, Claudio Netti, che è rimasto sveglio tutta la notte per vigilare sulle condizioni critiche generate dall’intensa perturbazione. “Abbiamo scaricato 50 metri cubi d’acqua per tutta la notte – prosegue Netti – ricevendo picchi fino a 150 metri cubi, quindi ne abbiamo laminati 100. Anche stamattina l’apporto che riceviamo da monte è superiore allo scarico“.
Nella mattina del 4 marzo tra l’altro, proprio in occasione dell’annunciata piena, la diga di Mercatale ha spalancato i suoi cancelli per accogliere tanti curiosi che hanno potuto conoscerla in tutti i suoi meandri. Guidati dall’amministratore del Consorzio di Bonifica, i visitatori sono saliti sul coronamento che domina le grandi paratie e hanno assistito in diretta all’apertura degli scarichi di superficie, preceduta dal boato della sirena che ha messo in guardia tutto il territorio a valle. Sebbene l’apertura sia stata minima e di breve durata, l’acqua con la sua forza e il fragore ha emozionato i presenti, lasciando solo intuire la potenza di cui può essere capace. L’avvocato Netti ha poi spiegato ai presenti le dinamiche che regolano l’impianto e le ragioni che determinano certe decisioni in occasione delle previsioni di una piena. Tra i partecipanti, molti amministratori locali, ma anche semplici cittadini, che vivono sul territorio e si sono dimostrati curiosi. Tra loro anche un ingegnere che ha sollecitato i tecnici della diga ad un confronto sulla gestione dell’ondata di piena dello scorso 6 febbraio. Dopo un vivace e approfondito dibattito è emerso che le dinamiche del fiume e le manovre di laminazione della piena sono estremamente complesse e dipendono da mille fattori.”Ciò che è certo – ha ribadito l’amministratore del Consorzio – è che occorrerebbe implementare gli strumenti di monitoraggio lungo il fiume, che consentirebbero scelte più precise ed oculate“.
La visita è proseguita anche nella moderna centrale idroelettrica che ospita le due turbine. “I prossimi soldi che arriveranno da qui – ha garantito Netti – serviranno come sempre per migliorare le strutture. In particolare acquisteremo gli strumenti che permetteranno di manovrare l’impianto dalla casa di guardia, senza essere costretti ad andare nelle notti di tempesta sul coronamento sballottati da venti di 100 km orari“. In vista delle precipitazioni intense annunciate già per ieri notte, qualcuno ha espresso timori sulla capacità di invaso e sui rilasci. “In questo momento la diga accoglie 4 milioni di metri cubi d’acqua – ha affermato ieri Netti – ne restano 2 liberi, il che significa che secondo le piogge annunciate, dovremmo avere circa 6 ore di autonomia di accumulo. Tutto dipende però da come si comporta la perturbazione, è fondamentale che non si avviti su sé stessa“. Per quanto riguarda la laminazione poi, non può essere lineare “altrimenti – ha sottolineato – lo scorso febbraio avremmo mandato Pesaro sott’acqua almeno 3 volte“. “La diga di Mercatale è solo un elemento del sistema fiume – ha concluso Netti – che è estremamente complesso e delicato. Il nostro obiettivo e che iniziative come questa servano ad acquisire la cultura della difesa del suolo come cultura diffusa. Per questo le ripeteremo“.
da: Consorzio di Bonifica
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