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Tomasetto vuole dire “A” prima di dire addio: “Pesaro nel cuore”

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TomasettoL’ultimo atto dell’Italservice Pesaro Five vuole essere trionfale. Manca poco poco perché il sogno diventi realtà. Basterà battere sabato il fanalino Rimini a casa sua (si gioca alle 15 a Serravalle di San Marino, pullman organizzato e offerto dalla società con partenza alle 13.30 da Campanara) per poter urlare al cielo “serie A”.

 

L’ultima partita della stagione 2009-2010 sarà anche l’ultima partita in Italia di Antonio Tomasetto (nella foto), 37 anni quasi 38. La boa arrivata a Pesaro due stagioni fa tornerà definitivamente in Brasile, nella sua Dourados, a 1.000 chilometri da San Paulo. “Se Dio vuole lo farò dopo la 14esima vittoria consecutiva – si proietta agli ultimi 40 minuti di serie B girone C il buon Tomasetto – Manca poco per coronare quel sogno per cui ero arrivato. Ho provato sempre a dare il mio contributo anche se ho sofferto di diversi problemi fisici”. Però s’è sempre rialzato. Bravo.

Questo ragazzo sempre sorridente e pronto allo scherzo lascia un grande ricordo come giocatore ma anche come persona. Se gli chiedi cosa porterà con sé nella patria di samba e carnevale non tentenna nemmeno un istante: “Il Pesaro Five rimarrà dentro di me per sempre. Sono arrivato due estati fa grazie a Cesar (l’allenatore-giocatore Tavoloni, ndr) con cui avevo giocato in nazionale. Mi sono integrato fin da subito trovandomi benissimo.

A parte la città dove comunque si vive bene, la cosa che maggiormente ho apprezzato è il fatto di non essere trattato come giocatore ma come essere umano nel vero senso della parola. Il Pesaro Five è una società fatta di amici, dove si vive il calcio a 5 nel senso più autentico e cioè come un gioco. Ringrazio tutti, da Carlo (il presidente Mercantini, ndr) a Ciro e Ricky (i vice Cerreti e Luponio, ndr), passando per tutti i miei compagni di squadra di quest’anno e dell’anno scorso.

A Pesaro ho avuto l’opportunità di giocare con Deco a 11 anni di distanza. Ho conosciuto Zanatta, una persona che porterò nel cuore, assieme a tutti gli altri italiani e miei connazionali. Grazie, grazie, grazie. E poi i miei bambini sono italiani, essendo nati a Pescara quando io giocavo nel Montesilvano. Nel vostro Paese lascio anche un figlioletto, visto che il mio primogenito se n’è andato dopo un giorno di vita”.

Dalla confidenza toccante Tomasetto torna al campo e alla possibilità che il suo addio al bel Paese sia trionfale: “A un certo punto della stagione nessuno pensava possibile una nostra rimonta in chiave primo posto, ma noi abbiamo sempre continuato a crederci. Così abbiamo fatto una serie incredibile di imprese che ancora continua. Spero e credo che, dopo 13 vittorie consecutive, possa arrivare anche la 14esima che ci darebbe la vittoria del campionato e la promozione diretta in serie A2. Non possiamo scherzare. Non possiamo permetterci sorprese”.

Aspettando l’ultimo atto che si vuole trionfale, tutta la famiglia Italservice Pesaro Five lo ringrazia. Addio Antonio… anzi arrivederci.

da Emanuele Lucarini
 

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Venerdì 26 marzo, 2010 
alle ore 18:24
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