No dei sindacati al progetto di ristutturazione del Santa Colomba
Cgil Cisl Uil: “Va rivisto. Inaccettabile la riduzione di assistenza e di personale”
Il progetto di ristrutturazione del Santa Colomba non convince i sindacati che all’indomani dell’incontro con l’amministrazione comunale, esplicitano il dissenso in un comunicato. “Apprezziamo la disponibilità degli assessori al Bilancio e ai Servizi sociali Delle Noci e Coraducci a discutere ed eventualmente a rivedere la proposta da loro presentata nei giorni scorsi” scrivono Cgil Cisl e Uil confederali, di categoria e Rsu del Comune.
Tuttavia, prosegue il comunicato: “Ad oggi, l’ipotesi di ristrutturazione di Santa Colomba, sembra prevedere una riduzione dei minuti di assistenza diretta alla persona dagli attuali 118 a 83 e non ai 102 annunciati. A questo si aggiunge una diminuzione del personale tra le 20 e le 30 unità e l’affidamento in concessione a privati di una delle due strutture di Santa Colomba a costo zero per l’amministrazione e cioè completamente a carico dell’utenza in termini di tariffe e qualità assistenziale.
L’intera operazione dovrebbe comportare un risparmio di notevole entità, in grado di assorbire la maggior parte del deficit della struttura ma tutto realizzato a scapito della qualità del servizio e dell’occupazione.
Se il progetto definitivo non sarà basato su presupposti differenti e il taglio del personale fortemente ridimensionato, il sindacato lo riterrà inaccettabile contrastandolo con ogni forma consentita. “Minutaggi” e assistenza infatti non possono essere considerati solo dati numerici.
Assistenza alle persone non autosufficienti significa assicurare funzioni vitali a chi non è più in grado di provvedere a se stesso.
Ridurre l’assistenza di 1/3 significa pregiudicare il servizio e non rispettare i parametri stabiliti a livello regionale, in quanto l’utenza di Santa Colomba è composta prevalentemente da persone affette da demenza e da altre gravi patologie per cui il minimo di legge prevede un’assistenza di almeno 100 minuti.
Di conseguenza tale impostazione non è accettabile da parte degli operatori in quanto non li mette nella condizione dei assicurare un servizio dignitoso.
Per quanto riguarda l’ipotesi di concessione ai privati di parte dell’attività, anche a fronte di un possibile incremento dei posti letto, chiediamo un approfondimento per evitare che nasconda una privatizzazione spuria e che i parametri di qualità del servizio previsti dalla normativa siano garantiti.
“Le organizzazioni sindacali, pur consapevoli delle difficoltà finanziarie del Comune, si augurano che il confronto previsto per i prossimi giorni consenta di recuperare gli aspetti poco convincenti del progetto evitando che il recupero di risorse finanziarie avvenga ai danni delle persone assistite e dei lavoratori del Santa Colomba”.
da Marina Druda
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