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Caporalato e sfruttamento del lavoro, 45enne cinese arrestato ad Acqualagna

Nel laboratorio tessile diretto dall'uomo i Carabinieri hanno riscontrato numerose irregolarità, tra cui due lavoratori in nero

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Carabinieri, gazzella

Nella giornata di martedì 16 giugno le forze dell’ordine hanno tratto in arresto un 45enne di nazionalità cinese, sul quale pende l’accusa di caporalato e sfruttamento del lavoro.

L’individuo in questione, già noto per via di una vicenda analoga emersa a Cagli negli ultimi mesi del 2019, è stato tenuto sotto osservazione per diverso tempo dai Carabinieri, che sono infine intervenuti presso un laboratorio di Acqualagna dedito alla produzione di materiali tessili.

Nel corso degli accertamenti, i militari si sono imbattuti in cinque lavoratori, due dei quali impiegati in nero, che nonostante orari di lavoro spropositati e condizioni igienico-sanitarie proibitive avevano lavorato nel maglificio anche durante il lockdown dovuto all’emergenza Coronavirus.

Il titolare dell’attività, che si avvaleva di un prestanome nel tentativo di sfuggire ai controlli, è stato raggiunto da un provvedimento di custodia cautelare in carcere su disposizione del Gip del Tribunale di Urbino.

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