La manovra economica penalizza le piccole imprese della nostra Provincia
Secondo la CNA Costruzioni, le nuove norme sugli appalti di manutenzione favoriranno i grandi gruppi ed escluderanno gli artigiani
Manutenzione di ascensori, tetti, impianti elettrici, termici e di condizionamento. Ed ancora impianti idraulici, televisivi, a circuito chiuso. Con l’ultima manovra economica varata dal Governo si rischia di ridurre ulteriormente il mercato degli appalti pubblici per oltre 4000 piccole imprese della provincia di Pesaro e Urbino. Aziende già duramente provate da mesi e mesi di crisi e di blocco degli investimenti.
“In base al testo della manovra – dice Fausto Baldarelli, responsabile provinciale di CNA Costruzioni – riteniamo siano già emerse norme che riteniamo possano creare gravissime difficoltà, soprattutto in questa fase economica, alle piccole imprese che operano nel settore delle manutenzioni sugli immobili pubblici”.
Imprese che, secondo la CNA, rischiano di essere espulse dal mercato, o meglio, ulteriormente marginalizzate a favore di grandi imprese specializzate nel settore: si vedano in particolare l’articolo 11 (interventi per la razionalizzazione dei processi di approvvigionamento di beni e servizi della pubblica amministrazione); e, soprattutto, il 12 (acquisto, vendita, manutenzione e censimento di immobili pubblici).
In questi due articoli si attribuiscono infatti alle agenzie del demanio decisioni di spesa relative agli interventi di manutenzione a carattere ordinario e straordinario effettuati su immobili di proprietà dello Stato in uso per finalità istituzionali e alle amministrazioni dello Stato comprese le scuole in ordine e grado, le Regioni, le Province e le Comunità Montana, gli Istituti autonomi case popolari e le Camere di Commercio. In sostanza il Governo intende ricreare il sistema Consip (Consorzio per gli acquisti Enti pubblici), anche in relazione agli appalti per le manutenzioni degli edifici di proprietà pubblica.
“Come sappiano questo processo – afferma ancora Baldarelli – escluderà di fatto dall’appalto diretto le piccole e piccolissime imprese e favorirà invece i gruppi industriali e cooperativi. Fatto questo che per conseguenza da l’avvio all’ormai abusata pratica dei subappalti”. In questo senso CNA Costruzioni ritiene questa manovra ingiustamente penalizzante per un settore già duramente provato da mesi e mesi di crisi.
“Per questo – dice Baldarelli – stiamo allertando la struttura confederale a tutti i livelli perché si faccia carico di questo problema, anche attraverso Rete Imprese Italia. Ma sarà opportuno se, come probabile, la materia sarà effettivamente contenuta nel testo del decreto legge in via d’emanazione, che analoghe azioni vengano sviluppate anche a livello territoriale con il coinvolgimento degli stessi enti locali. Enti locali che di fatto verrebbero espropriati della gestione degli interventi suddetti, a prescindere dal rispetto o meno, da parte loro, del patto di stabilità”.“La CNA – conclude il responsabile provinciale di CNA costruzioni – lavorerà anche ad una proposta alternativa, in grado, semmai, di favorire il tessuto delle piccole imprese che rappresenta”.
dalla CNA di Pesaro e Urbino
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