Urbino, inaugurata la mostra su Alfonso Leoni alla Casa natale di Raffaello

Dopo la mostra dello scorso anno dedicato ad un altro eccellente ceramista quale Guerrino Tramonti, il professor Bojani ha voluto presentare alla Casa natale di Raffaello, culla dell’arte ceramica, un nuovo progetto di altissima qualità come l’evento dedicato ad Alfonso Leoni, con novanta opere, di cui venticinque del tutto inedite, provenienti dalla collezione di Marta Leoni, moglie dell’artista, e da collezioni private.
Sono ceramiche, maioliche, sculture in bronzo e opere in carta che esemplificano al meglio l’audace e intensa, maanche ludica, sfida alla materia di Leoni. Ospite d’onore all’inaugurazione, l’Assessore alla Cultura del Comune di Faenza, Massimo Isola, ha resoomaggio alla memoria dell’artista a nome della città che ha visto nascere e crescere il suo talentostraordinario, con l’impegno per il futuro di salvaguardare e promuovere insieme alla famiglia Leoni, l’eredità artistica del grande maestro.
Scomparso a soli 39 anni nel 1980, Leoni ha vissuto sempre intensamente la sua arte e non ha mai smesso di sperimentare e rinnovarsi, e negli anni sessanta e settanta contribuì al rinnovamento della tradizione conopere avanzatissime per suo il tempo. La bella mostra di Urbino presenta un’antologia di capolavori, divisi per soggetti: i lavori “ceramico-meccanici” degli anni sessanta ovvero i misteriosi “ciotoloni” (1964-1980) che il giornalista Renzo Biasondefiniva “orologi privi di coperchioi “carrarmati” (1968-1980) miniaturizzati, in sintonia con le coeve armi-giocattolo di Pino Pascali, i “geometrici” (1968) e i “traforati” (1967-70) in maiolica, le composizioni optical(1965) realizzate con carta e le sperimentazioni con carta ripiegata, che già fanno presagire la svoltaconcettuale degli anni settanta.
Una ricerca all’avanguardia quella di Leoni e in stretto contatto con gli esiti dell’arte contemporanea, a partire dagli stupefacenti lavori degli anni sessanta in carta, d’impronta optical, e dalle sculture metalliche dipiccolo formato con sovrapposizione di piani e giochi di pieno e vuoto, in sintonia con i lavori dei Basaldella, di Franco Garelli e più in generale del „nouveau réalisme che da Milano iniziava a diffondersi tramite PierreRestany .
“Ritengo tuttavia – spiega il curatore Gian Carlo Bojani – che la somma manipolazione dell’argilla, Leoni la trovasse con l’adozione della trafila, un mezzo meccanico ma straordinariamente duttile nell’offrire alla mano dell’artista l’elaborazioni migliori e mature come: i flussi, le torsioni, i traforati e i geometrici, i cosiddetti ciotoloni ripieni di „ratatouilles, memorie dell’infanzia dove si esprimono al meglio i sentimenti del gioco, nel riporre ecomporre e sfidare la fragilità di tanti giochi o parti di giochi della memoria, meccanismi smontati e rimontati,come sono soliti fare i bambini”. Opere certamente in sintonia con gli assemblages di Jean Tinguely, César,Arman, Daniel Spoerri, Joseph Cornell. Leoni era per altro polemico e irriverente nei confronti di ogni codificazione ideologica e artistica.
Orari: lunedì 31 ottobre > 9,00 – 12,30 / 15,00 – 18,30dal 1° novembre > lunedì – sabato 9,00 – 14,00 / domenica e festivi > 10,00 – 13,00 Ingresso gratuito. Informazioni: Casa natale di Raffaello – Museo T 0722 320105Ufficio StampaAlessandra ZanchiM +39 328 2128748press.zanchi@gmail.com
da Alessandra Zanchi
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