L’autotrasporto della Provincia messo in crisi dall’illegalità
Ai tentativi d’infiltrazione della criminalità organizzata ora s’aggiunge il fenomeno degli autisti “distaccati” provenienti dall’est europeo che eludono le norme retributive e previdenziali
L’autotrasporto, un settore in crisi dove anche nella provincia di Pesaro e Urbino si stanno registrando inquietanti e sempre meno isolati fenomeni di illegalità. A denunciarlo è la CNA-FITA che parla di un vero e proprio attacco al sistema delle imprese regolari del trasporto.
Ai tentativi già segnalati alla Prefettura circa l’intrusione della criminalità organizzata nel sistema del conto-terzi, soprattutto nei grandi appalti, ora c’è da registrare anche un altro preoccupante fenomeno, forse più subdolo ed ammantato di pseudo legalità. Fenomeni che si sono registrati un po’ in tutte le province delle Marche ed in particolare in quella di Pesaro e Urbino, ovvero quello dei competitori esterni. Di cosa si tratta? Di soggetti che operano nell’autotrasporto e che eludono le norme previdenziali e retributive creando un vero e proprio mercato parallelo a quello regolare.
Come? “Il meccanismo è semplice – spiega Riccardo Battisti, responsabile provinciale di CNA FITA – si utilizzano autisti ‘distaccati’, ovvero provenienti da agenzie interinali con sede nei paesi neo-comunitari (Romania, Bulgaria, Polonia, etc.). A questi dipendenti, anziché quelli vigenti nel nostro Paese, vengono riconosciuti salari e contributi del paese di provenienza e dunque nettamente inferiori ai nostri. Il non corretto inquadramento del personale viaggiante (si tratta di persone assunte magari come magazzinieri piuttosto che come autisti), origina un forte squilibrio ed una forma di competizione illegale”.
Si tratta – spiega CNA-FITA – di aziende con sede in altri Stati che, in barba alle norme comunitarie (e grazie alle maglie piuttosto larghe relative al nostro sistema di controlli), utilizzano il cabotaggio in maniera indiscriminata. Sempre più spesso infatti vediamo sulle nostre strade circolare Tir con targa straniera che operano su tratte nazionali senza mai uscire dall’Italia, se non per fare rifornimento. Molti di questo camion – spiega ancora CNA-FITA – circolano addirittura con un doppio serbatoio facendo rifornimento nei propri Paesi di origine (dove il gasolio costa molto meno che in Italia), non lasciando nulla, anche in termini economici, al nostro Paese.
Per parlare di fenomeni di illegalità e degli altri problemi dell’autotrasporto, la CNA ha organizzato per SABATO 16 FEBBRAIO (alle ore 9.30), nella nuova sede provinciale della CNA di PESARO, in via degli Abeti n. 86 (zona Torraccia), la propria presidenza regionale. Interverrà Cinzia Franchini, presidente nazionale della FITA che, per le sue denunce contro l’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore del trasporto merci – ha ricevuto ripetute minacce di morte e tre proiettili fatteli recapitare in busta alcuni mesi fa. Nel corso dell’incontro sarà consegnato un memoriale di proposte alla politica per il settore all’ex segretario della CNA di Pesaro e Urbino, Camilla Fabbri, ora capolista al Senato per le Marche nelle liste del Partito Democratico.
dal sindacato CNA-FITA
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