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Legambiente interviene sul progetto relativo alla nuova discarica di Petriano

"Dobbiamo progettare questi impianti con l’obiettivo di uno smaltimento progressivamente residuale"

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Legambiente interviene sul progetto di Discarica di Petriano proposto da Aurora Srl che prevede il conferimento di 200.000 mila tonnellate di rifiuti l’anno per 25 anni per un totale di 5 MILIONI di tonnellate, suddivisi tra rifiuti urbani e rifiuti speciali non pericolosi.

“L’economia circolare è l’unico modello vincente che dobbiamo perseguire; abbiamo un obiettivo definito e condiviso con l’Europa, ed è quello di minimizzare i rifiuti da conferire in discarica – dichiara Marco Carulli, Presidente Legambiente Marche – non possiamo continuare a progettare discariche che hanno come obbiettivo principale quello di generare profitto. Siamo perfettamente consapevoli che ad oggi non possiamo ancora fare a meno di discariche ed è giusto che ogni territorio sia responsabile dei rifiuti che produce e del loro trattamento. Ma dobbiamo progettare questi impianti con l’obiettivo di uno smaltimento progressivamente residuale, come per i rifiuti urbani, che al 2035, potranno essere conferiti in discarica in una misura inferiore al 10% rispetto a quelli prodotti.

L’associazione ricorda che nella Provincia, non è la prima volta che vengono realizzate discariche che si riempiono in periodi troppo brevi rispetto ai rifiuti prodotti nel nostro territorio e che, probabilmente accolgono rifiuti che provengono da fuori provincia con lo scopo di trarre profitti ma tradendo così i principi del buon governo territoriale e ambientale e dell’economia circolare, che vedono lo smaltimento finale come ultima opzione.

“Nella nostra provincia purtroppo si continua a  prediligere la realizzazione di impianti di smaltimento, con l’obiettivo di di favorirne la saturazione e quindi massimizzare la resa economica in poco tempo – dichiarano Pamela Lucia Canistro, Rosalia Cipolletta e Alessandro Bolognini, rispettivamente Presidenti dei circoli Legambiente di Fano, Pesaro e Urbino – la gestione delle discariche di Ca’ Asprete (Tavullia) e Ca’ Lucio (Urbino) testimoniano un’idea di discarica deputata al profitto, tanto che sono state riempite per oltre la metà da rifiuti provenienti da fuori regione e chiuse prima della scadenza previste (vedi Ca’ Lucio).

Legambiente infine ribadisce l’urgenza di realizzare gli impianti di economia circolare come anticorpi alle discariche:  “Se vogliamo arrivare a rifiuti zero in discarica, dobbiamo fare gli impianti di riciclo anche nel nostro territorio, impianti industriali che possono realmente affamare le discariche – concludono Canistro, Cipolletta e Bolognini– Osteggiare ogni forma di impianto industriale, dedicato al riciclo della materia, come ancora oggi  accade, anche nella nostra  Provincia  con gli impianti di riciclo per la frazione organica dei rifiuti, non aiuta né il territorio né l’ambiente. Dobbiamo imparare a gestire e trattare i rifiuti che produciamo, senza approcci ideologici ma anche  senza pensare al profitto come ragione prioritaria. Con la Programmazione di una discarica per 25 anni e per il conferimento di 5 milioni di Tonnellate di rifiuti sembra si voglia privilegiare il perseguimento del profitto, rischiando di alimentare un’emergenza nella gestione, con buona pace di ambiente ed economia.”

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