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EveryOne:interrogazioni al Ministro Maroni sui Rom

La deputata Radicali/PD Rita Bernardini, dopo aver raccolto la testimonianze del Gruppo EveryOne e di altre associazioni per i Diritti Umani delle Marche, ha depositato due interrogazioni al ministro dell’Interno Maroni, di cui una anche al ministro delle Politiche Sociali Sacconi, in cui si stigmatizza con fermezza un documento con disposizioni in materia di sicurezza emesso per i cittadini dalla Questura di Pesaro e Urbino Urbino – Ufficio Poliziotto di Quartiere (in cui si chiede di segnalare al 112 o al 113 “qualsiasi presenza anomala che possa aggirarsi per le strade del quartiere, ad esempio nomadi […]”)..



…e si riferiscono ai Ministri i gravi fatti accaduti a Pesaro lo scorso 25 febbraio, quando la locale comunità Rom di circa 30 persone – “tra cui vittime di pesanti aggressioni e agguati razzisti, pazienti cardiopatici e oncologici dell’ospedale San Salvatore, molte donne e 9 minori, compreso un bimbo di pochi mesi” – è stata oggetto di un’azione di Polizia atta a notificare una denuncia per invasione di stabile privato, con ordine di prossimo sgombero (senza alternativa abitativa né assistenziale), e a sottrarre tutti i minori ai genitori, per affidarli a una comunità. In quell’occasione, si evince dall’interrogazione, “le madri Rom, impaurite dalle parole e dall’atteggiamento degli agenti di polizia, hanno approfittato di un momento di distrazione degli agenti per mettersi in fuga con i propri bambini, scongiurando un’azione di sottrazione dei minori da parte delle Forze dell’Ordine e facendo perdere definitivamente le proprie tracce, mentre i padri e gli altri Rom sono rimasti senza alcuna meta né punto di riferimento, e alcuni di loro hanno deciso di rientrare in Romania per evitare repressioni di qualunque tipo”.
“Secondo articoli de ‘Il Messaggero’ e de ‘Il Resto del Carlino’ del 2 agosto 2008, nelle edizioni locali pesaresi, il Comune di Pesaro si era impegnato formalmente a garantire, anche ai membri del Gruppo EveryOne – organizzazione internazionale per i Diritti Umani che assisteva la comunità con una rete di attivisti –  un programma assistenziale casa–lavoro per la comunità Rom in questione ed escludeva ogni azione forzosa, come per l’appunto uno sgombero. Per questi motivi la comunità Rom pesarese era rimasta nella fabbrica dismessa dove si era rifugiata da quasi un anno, in attesa dell’attuazione del piano di integrazione promesso, mai portato a compimento”. L’on. Bernardini chiede dunque se i ministri dell’Interno e delle Politiche Sociali “siano a conoscenza dei fatti e se l’operazione delle forze dell’ordine è stata concordata con l’amministrazione comunale di Pesaro e per quali motivi nel caso di specie non si è tentato di procedere in modo alternativo e meno traumatico”, nonché “quali iniziative intendano prendere al fine di ripristinare il rispetto della legge, evitando il perpetuarsi di ulteriori episodi quali quelli descritti, configurabili come una violazione dei diritti umani, in particolare quelli alla non–discriminazione e alla libera circolazione, diritto previsto dalle norme europee”. Infine, Rita Bernardini chiede “cosa si intenda fare, vista l’evidente emergenza sociale e sanitaria esistente in numerosi campi rom, abusivi e non, al fine di salvaguardare la salute di coloro che ci vivono” e “se non si ritenga un errore gravissimo continuare ad affrontare l’emergenza rom come un problema di ordine pubblico e che di conseguenza sia necessario, con il contributo delle stesse comunità, ricercare politiche di accoglienza che favoriscano l’inserimento e salvaguardino la dignità e la cultura degli stessi”.
“Ringraziamo Rita Bernardini per essere sempre vicina alle nostre battaglie, come d’altronde tutti i Radicali in Parlamento” commentano i leader del Gruppo EveryOne Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau. “Auspichiamo” concludono “che una volta per tutte si faccia chiarezza su quanto avvenuto a Pesaro, città da cui tutto ci aspettavamo fuorché la distruzione da un giorno all’altro di una tra le comunità Rom romene più emblematiche d’Italia, per l’esperienza di vita assai traumatica e il ruolo di testimoni della persecuzione presso la Commissione europea”.

Dal Gruppo EveryOne

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Lunedì 9 marzo, 2009 
alle ore 14:14
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