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Calcio: intervista all’ex capitano Stefano Brualdi

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Trentotto anni e una fascia di capitano tatuata sulla pelle. Stefano Brualdi (nella foto) ufficialmente ha appeso le scarpette al chiodo ma rimane un tassello importantissimo del bel mosaico del Pesaro Five. Dirigente tesserato (a Forlì è andato in panchina tra i giocatori per fare numero), è una istituzione del futsal “made in Pesaro”. Chi meglio di lui, che dopo 22 anni di calcio a 11 per nove stagione ha calcato i campi ridotti, per proiettarsi in un finale di stagione da vivere in apnea?



“Un campionato difficilissimo e strano – ammette Brualdi che in serie B ci ha giocato non una vita fa -. Una categoria che cresce di anno in anno con calciatori di livello assoluto che scendono dalle serie superiori. Ho giocato in B nell’Alma Juventus segnando sette reti nella sola andata ma oggi non toccherei una palla tale è il valore tecnico del torneo. Basta vedere la nostra squadra, con gente come Tavoloni, Tomasetto e Deco. Sono elementi di grande valore tecnico e, cosa ancora più importate, umano. All’inizio era impensabile che potessero ambientarsi così bene mettendo la loro umiltà al servizio dei compagni. Più che giocatori li vedo come amici”.

Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.Da vedere se Brualdi non toccherebbe veramente una palla nella B di oggi. C’è chi non ci giurerebbe viste le doti possedute. Comunque oggi, parentesi di Forlì a parte, fa il dirigente per passione. “Per certi versi mi sento un compagno degli attuali calciatori del Pesaro Five, anche perché fino a due anni fa ho giocato nella squadra che vinse la C (ero il capitano). Mancano cinque giornate alla fine e può succedere di tutto. Il Fano raggiungibile? Beh, è dura pensare di riacciuffarlo, anche se onestamente credo che sia ancora più dura riprendere il Civitanova che ha un calendario abbordabile (sulla carta solo la Cameranese potrebbe essere un ostacolo plausibile). Mai dire mai comunque. La stagione è strana e ogni settimana c’è qualche sorpresa. Penso ad esempio al Miracolo Piceno che con noi ha fatto una gran partita mentre sabato scorso, a Civitanova, ha perso con un eloquente 12-4. Comunque siamo lì in alto e, visto che c’è da ballare, balliamo”.

Basilare sarà la gara di sabato a Soria (ore 15) contro il Forlì, la compagine più italiana del girone. Brualdi concorda: “Con l’At. Et. 2 sarà dura. Nei match coi forlivesi sono venute fuori sempre battaglie sportive da cui comunque abbiamo ottenuto punti. Speriamo sia così pure stavolta, anche se non dobbiamo dimenticare la gara di andata quando eravamo sotto di tre reti a due minuti e mezzo dalla fine ma siamo riusciti a pareggiare 7-7. Attenti a Graziani, elemento veramente forte che sabato scorso col Palextra Fano era squalificato”.

La chiosa di Brualdi è una risposta a precisa domanda su Wellington, uno che ha avuto qualche difficoltà di ambientamento ma che ora sta venendo fuori alla grande: “La chiave credo sia stata il cambio di ruolo. E’ uno a cui piace puntare l’uomo ma da quando fa il pivot ha mutato anche modo di gioco. A Fabriano, ad esempio, è stato decisivo. Sullo 0-0 e con l’uomo in meno, ha preso palla portandosi a spasso la difesa e segnando una rete clamorosa. Deve continuare così”.

Dal Pesaro Five

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Mercoledì 11 marzo, 2009 
alle ore 14:34
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