Urbino, appello delle imprese “Aiutateci a non licenziare!”
Tecnici, imprenditori e amministratori d’accordo: “Il Piano casa un’opportunità per tutti ma con regole di progettazione e attuazione che rispettino il territorio”
“Dateci la possibilità di non licenziare”. Questo il grido di allarme lanciato dagli artigiani dell’edilizia nel corso dell’assemblea pubblica organizzata dalla CNA Ambito di Urbino e Montefeltro, dal tema “Il Piano Casa della Regione Marche, un’opportunità per le imprese e per i cittadini”.
Gli imprenditori del comparto, uno dei più importanti nell’economia del territorio, vogliono infatti continuare a lavorare garantendo così, assieme all’occupazione, la sopravvivenza delle proprie imprese in uno dei momenti più bui degli ultimi trent’anni.
Lo dimostrano anche i dati. Sono infatti 80 le imprese della provincia di Pesaro e Urbino associate CNA che nel solo trimestre giugno-settembre 2009 hanno cessato l’attività; questo è quanto emerge dai dati CEDAM (Cassa Edile degli artigiani delle Marche), esposti da Fausto Baldarelli, ed i prossimi mesi – secondo quanto afferma il responsabile provinciale dell’Unione CNA Costruzione e Impiantisti – saranno i più critici per le imprese del settore.
In questo senso la legge regionale sul Piano Casa rappresenta per le imprese un’opportunità di sopravvivenza e di sviluppo che permetterà di salvare l’occupazione. Quello che le imprese chiedono alle amministrazioni comunali in sede di approvazione della delibera di consiglio per il recepimento della legge regionale è di andare il più possibile incontro alle richieste di interventi di recupero da parte dei cittadini nel rispetto delle normative vigenti.
Al dibattito organizzato dalla CNA, sono intervenuti l’assessore all’urbanistica del Comune di Urbino Massimo Spalacci ed il dirigente dell’ufficio tecnico ingegner Carlo Giovannini, l’assessore provinciale ai lavori pubblici Massimo Galuzzi, il consigliere regionale relatore della legge 22 Mirco Ricci ed i consiglieri di minoranza al comune di Urbino Alfredo Bonelli e Maurizio Gambini nonché numerosi liberi professionisti associati al Coordinamento dei tecnici urbinati.
Come emerso dal dibattito ed in particolare nell’intervento del geometra Sandro Conti, vi sono non poche difficoltà di applicazione della legge nelle aree di tutela integrale che non interessano solo il centro storico e le aree circostanti ma anche vaste aree del territorio. Il coordinatore dei tecnici, Giuseppe Vagnerini ha sottolineato come le troppe norme restrittive hanno comportato fino ad ora comportamenti anomali da parte dei cittadini, spesso costretti a ricorrere ad abusi (capanni, verande, garage).
Ora i tecnici chiedono che le norme applicative che la Regione ha promesso di prossima emanazione, siano chiare ed evidenzino in maniera inequivocabile ciò che sarà consentito progettare ed attuare. “Soltanto così – ha detto Vagnerini – sarà possibile evitare nuovi abusi edilizi incompatibili con il rispetto dell’ambiente in un territorio da salvaguardare e tutelare”.
dalla CNA di Urbino
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