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Fano: La ricerca della felicità? Inizia anche dal piccolo negozio

Intervento di Roberto Borgiani, direttore Confesercenti di Pesaro Urbino

Progetto provincia feliceNel corso della tavola rotonda che si è svolta lunedì 4 ottobre nella sede dell’Ente provinciale in merito al progetto del Presidente Matteo Ricci “Provincia 2020. Per una comunità più felice”, sono stati suggeriti spunti di riflessione sui settori economici di cui Confesercenti si occupa e sui quali discute da anni con un approccio che ora sembra diventare finalmente comune.

 

Ricci ha affermato, fra molte altre cose condivisibili, che nel nostro territorio non c’è più spazio per nuova grande distribuzione commerciale e che quel modello di evoluzione della rete commerciale è ormai definitivamente superato.

Ci sono non solo ragioni indubbie di programmazione urbanistica ed economica, ma anche precise motivazioni in ordine alla qualità della vita ed alla crescita della comunità più felice che consigliano di sostenere un modello di acquisti e consumi che punti sulla valorizzazione della rete commerciale tradizionale, sulla valorizzazione dei centri storici, delle vie e dei quartieri.

Ilvo Diamanti poi, nel suo intervento ricco anche di spunti di costruttiva ed intelligente critica, ci ha messo il carico da novanta. La comunità felice, ha affermato, è quella nella quale il soggetto si sente bene come se fosse a casa sua, nel suo piccolo, con gli affetti più cari.

Occorre quindi investire in socialità, nella piccola comunità. Credere nelle città come luoghi di relazione, nella piccola rete commerciale diffusa. Ha detto espressamente che “bisogna difendere i piccoli negozi”.

Proprio lo stesso giorno, La Repubblica ospitava un interessante saggio di Marino Niola sul mondo degli outlet (edizione del 4 ottobre – pag. 43), che assieme agli ipermercati sono i “non luoghi” o gli “iperluoghi” che l’industria ha costruito per la distribuzione commerciale “moderna” e che egli ben definisce “cittadelle consacrate alle divinità del mercato … dove i pellegrini del look compiono il loro cammino rituale per ottenere la grazia di un guardaroba griffato senza doversi svenare” ovvero “santuari del superfluo che diventa indispensabile”, ma, soprattutto, “poli della topografia dello spazio sociale che accompagna la mutazione antropologica del nostro tempo”.

Per noi, che da sempre sosteniamo queste cose, anche soltanto il passaggio di lunedì ci induce a continuare ad appoggiare il progetto del presidente Ricci “Per una comunità più felice”.

Speriamo che dalla parole si passi ben presto alle scelte di programmazione e, quindi, ai fatti che, nel nostro caso, coincidono con la difesa del ruolo delle città intese come complesso di funzioni sociali e dei loro centri (storici o meno) intesi come luoghi di scambio e di comunità di persone, valutate nella loro interezza e non soltanto come consumatori più o meno inconsapevoli.

dalla Confesercenti di Pesaro e Urbino

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Mercoledì 6 ottobre, 2010 
alle ore 9:53
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