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Fano, Furlani si difende dalle accuse dell’assessore Cucuzza

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Il vicesindaco CucuzzaLa notizia della mancata firma della liberatoria alle riprese televisive in Consiglio comunale da parte del vicesindaco di Fano Maria Antonia Cucuzza, pubblicata mercoledì 6 dal Corriere Adriatico, non è frutto della soffiata di una fonte riservata bensì della comunicazione della carica istituzionale competente.

 

Infatti, verificando nel tardo pomeriggio di ieri il corretto avvio della diretta streaming, il presidente del Consiglio comunale, Alberto Santorelli, aveva riferito, dispiacendosene, che mancava l’autorizzazione di due esponenti della giunta: il vicesindaco Cucuzza e l’assessore Antognozzi. Nell’articolo pubblicato ciò emerge chiaramente perché le dichiarazioni di Santorelli, comprensive di alcune valutazioni politiche, sono virgolettate.

Il credito dovuto alla fonte istituzionale, in mancanza di particolari ragioni di cautela, esclude l’obbligo della verifica, come attesta non solo la prassi giornalistica ma anche la giurisprudenza.

Prendendo atto con sollievo che Maria Antonia Cucuzza ha firmato ieri (Antognozzi invece ha firmato stamattina), c’è da registrare un difetto di comunicazione tra due importanti cariche dell’amministrazione comunale (peraltro il presidente Santorelli giustifica la mancata correzione delle dichiarazioni rilasciate sostenendo di aver ricevuto l’autorizzazione dal vicesindaco nella tarda serata di ieri, quando le pagine del giornale erano ormai chiuse).

Nell’articolo contestato dal vicesindaco si esprimono considerazioni sul diritto di cronaca perché il motivo del contendere è – se non la mancata – la ritardata firma, rispetto ai colleghi, della liberatoria alle riprese tv in base alla legge sulla privacy. Se la ragione della perplessità, invece, era l’opportunità della spesa il dissenso avrebbe dovuto essere espresso in altro modo perché tale ragione emergesse chiaramente.

Infine, nel patrimonio degli alunni delle elementari che affrontano il tema del Consiglio comunale dei bambini c’è già la consapevolezza che l’assise civica è pubblica, perciò aperta ai giornalisti: partendo da questo rilievo, se non per altro per una elementare ragione di rispetto, si dovrebbe ritenere che tale consapevolezza sia anche nel patrimonio di chi svolge l’attività giornalistica da 25 anni, come il sottoscritto.

Non presenzio direttamente alle sedute istituzionali dei Consigli comunali ma “passo” in redazione le cronache di tali sedute e seguo personalmente la politica fanese cercando di farlo con scrupolo e approfondimento come può dimostrare il Corriere Adriatico ogni giorno in edicola.

Proprio sul giornale di ieri, riguardo al ruolo svolto da Maria Antonia Cucuzza nella passata legislatura, scrivevo che come presidente del Consiglio comunale Cucuzza “tra privacy e diritto di cronaca trovò un equilibrio autorizzando solo le riprese da parte dei giornalisti iscritti all’albo”.

L’auspicio finale è che il vicesindaco affronti le questioni politiche con una prudenza e un discernimento superiori a quelli mostrati nel giudicare il lavoro altrui.

da Lorenzo Furlani

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Giovedì 7 ottobre, 2010 
alle ore 10:00
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