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Confesercenti zona di Fano: ‘La tassa di soggiorno mette in ginocchio il turismo’

Il direttore di Confesercenti Ilva SartiniBenchè con toni contenuti, disponibilità alla discussione ed apertura verso le associazioni, l’assessore al Bilancio del Comune di Fano Riccardo Severi ipotizza l’introduzione a Fano della temuta tassa di soggiorno, che dovrebbe aumentare le tariffe turistiche da un minimo di 1 ad un masimo di 5 euro al giorno.

 

“Comprendiamo -afferma Ilva Sartini- quali e quante siano le difficoltà dei comuni dopo l’approvazione del Decreto “mille propoghe” che ha scaricato il reperimento delle entrate per far quadrare i bilanci sulle amministrazioni locali.

Ciò non toglie che la tassa, oltre ad essere iniqua, sia fortemente sbagliata per due ordini di motivi in particolare: il primo è che le prenotazioni del 2011 sono già state, almeno per la maggior parte, evase perciò la tassa ricadrebbe direttamente sugli operatori che si vedrebbero costretti a rinunciare ad una parte del loro guadagno per coprirla.
 
L’altro mortivo per cui chiediamo all’assessore Severi di tornare sui suoi passi è relativo al problema della concorrenza con la costa romagnola. Come è emerso anche dal convegno “Turismo Balneare. Emilia Romagna e Marche: due regioni a confronto” che si è svolto lo scorso 1 marzo a Senigallia, per aumentare le presenze gli operatori della costa romagnola applicano ai turisti tariffe che, in alcuni periodi dell’anno, si aggirano sotto i 20 euro per persona al giorno: ovviamente i nostri albergatoni non scendono così in basso, tutta via la concorrenza dei prezzi della Romagna è sempre molto forte.

La stessa Romagna che ha dichiarato che non applicherà la tassa per nessun motivo. Aggiungiamo che, se una media di 2,5 euro di aumento a causa della tassa può essere poca cosa se applicata ad una tariffa delle principali città, che si aggira tra gli 80 e i 100 euro, diventa un’enormità applicata ai nostri 20 euro o 30 euro.

Non possiamo permetterci, in un territorio come il nostro, di veder sfuggire il turismo a causa di una gabella che in passato era già stata considerata iniqua e perciò abrogata, un’imposta che, se può essere sopportta dalla “Città eterna”, a cui nessuno rinuncerebbe, potrebbe far perdere arrivi e persenze alla nostra città.

Se è vero, dunque, che dal turismo ci si aspetta un contributo fattivo all’uscita dalla crisi, non si può pensare di vessare con ulteriore tassazione proprio questo settore che deve invece avere tutto l’appoggio e l’attenzione degli amministratori.

Per questo chiediamo a gran voce agli amministratori di Fano di aprire un tavolo di confronto con le associazioni e gli operatori in modo da poter discutere di strategie, di offerta, promozione e commercializzazione dei servizi turistici cittadini, ma che serva anche a sgombrare il campo una volta per tutte dall’ipotesi della tassa di soggiorno”.

dalla Confesercenti di Fano

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Mercoledì 9 marzo, 2011 
alle ore 13:34
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