Anche Simona Marchini nella stagione concertistica di Pesaro
Venerdì 23 gennaio al Teatro Rossini di Pesaro (Marche) per la 49° Stagione concertistica, l’Orchestra Sinfonica Rossini esegue due Ouverture da concerto di Mendelssohn in occasione del 200° della nascita e 160° della morte e il capolavoro “Pierino e il lupo” di Prokofiev. Dirige il Maestro Daniele Agiman. Voce recitante Simona Marchini. Inizio alle 21.
Il concerto inizia con la celebrazione di uno degli anniversari illustri del 2009, quello di Mendelssohn (200° della nascita e 160° della morte), e propone due tra le pagine più innovative del grande Tedesco, quelle ‘ouvertures’ da concerto che, quasi inventate da lui, nella prima metà dell’Ottocento allargano al genere ‘a programma’ il panorama delle forme della musica sinfonica. Le Ebridi (1832) sono frutto musicale delle suggestioni del viaggio compiuto dal compositore in Scozia e, nella sua struttura tumultuosa, sembra voler descrivere gli agitati mari del Nord.
La bella Melusina (1833) è una delle pagine più poeticamente elevate del musicista, che si rifà alle leggende germaniche legate alle ninfe e alle sirene del fiume Reno.
Dopo due pagine che si collegano a contenuti extramusicali troviamo una pagina in cui il descrittivismo esplicito assume connotati non solo poetici ma didattici.
La storia della musica non è priva di generi che affiancano parti recitate e momenti musicali (anche in questa stessa rassegna di concerti troviamo uno splendido esempio di melologo settecentesco), ma nel Novecento questo modello di espressione assume aspetti molto più vari e sfaccettati. Intanto quella del ‘teatro di parola con musica’ sembra essere una delle maniere per uscire dall’ormai anacronistico melodramma, e quindi appare frequentemente nei cataloghi di autori innovativi al limite dell’avanguardia (come i francesi tra le due guerre).
E poi il genere si mostra adatto anche a una funzione didascalica. Ecco il punto: nel Novecento ci si accorge che la musica ‘dal vivo’ sta correndo due seri rischi. Il primo è il diffondersi progressivo dei mezzi di riproduzione sonora, che allontanano il pubblico dalle sale e consentono un ascolto diretto e individuale del prodotto musicale; il secondo è che il pubblico, sempre meno aggiornato sui nuovi linguaggi, spesso non preparato alla ‘classica’ si sta dirigendo inevitabilmente verso generi musicali ‘non colti’.
Proprio Prokofiev esclamava “È passato il tempo in cui la musica veniva creata per un manipolo di esteti: oggi vaste folle sono giunte faccia a faccia con la musica e stanno in attesa con ardente impazienza. Compositori, abbiatelo a mente! Se respingiamo queste masse esse non rimarranno senza musica ma vi abbandoneranno per rivolgersi al jazz o ad altri generi”. Inevitabile quindi che, anche per ragioni ideologiche che sarebbe lungo qui indagare, in Unione Sovietica (ma la stessa cosa accade in Francia, con le favole musicali composte da Poulenc, o in Gran Bretagna con la Guida all’orchestra sinfonica proposta da Britten) prioritaria divenga la formazione del gusto dei giovani e dei giovanissimi, per fare loro conoscere i suoni della musica colta attraverso prodotti accattivanti e pensati specificamente per loro. Questa la funzione di Pierino e il lupo (1936), su un testo dello stesso compositore, favola semplicissima in cui ciascuno dei sette personaggi (uccellino, anatra, gatto, nonno, lupo, cacciatori e, ovviamente, Pierino) è associato a un timbro dell’orchestra e dove la trama del racconto si dipana parallelamente tra parole e musica alternate in un gioco piacevolissimo e facilmente memorizzabile anche dai più piccoli.
Orchestra Sinfonica G. Rossini
È l’orchestra della Provincia di Pesaro e Urbino; ha doppia sede a Pesaro e a Fano. Dal 2005 ha il riconoscimento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Dal 2001 è presente al Rossini Opera Festival.
Nata nell’aprile 2001, al termine di una selezione coordinata dal M° Alberto Zedda, la formazione ha partecipato con successo alle ultime edizioni del ROF, come Orchestra del Festival, con le seguenti produzioni: La gazzetta e Il viaggio a Reims (Rossini), Un avvertimento ai gelosi (Pavesi) e La poetessa idrofoba (Pacini) nel 2001; L’equivoco stravagante e Il Turco in Italia (Rossini), Gl’inganni della somiglianza (Generali), I tre mariti (Mosca) nel 2002; Adelina (Generali) nel 2003; Il trionfo delle belle (Pavesi) nel 2004; Arrighetto (Coccia) nel 2005; Concerto di bel canto (Vinco-Regazzo) nel 2006; Concerto di bel canto (Bordogna – Taddia) e Concerto d’archi (con musiche di Rossini e Verdi) nel 2007.
Nel 2004 il gruppo si è costituito in associazione autonoma assumendo la nuova denominazione, con l’intento di proseguire la propria attività lirica e sinfonica anche in altre sedi e contesti.
L’attività dell’Orchestra, in costante sviluppo, conta di circa 70 esecuzioni l’anno su tutto il territorio nazionale e all’estero. Organizza produzioni concertistiche per le amministrazioni di Pesaro (Teatro Gioachino Rossini), di Fano (Teatro della Fortuna), di Urbino (Teatro Raffaello Sanzio) e nei teatri storici della Provincia di Pesaro e Urbino. Nel 2005 l’OSR si è esibita in Corea del Sud, nel 2007 e nel 2008 a Malta, sempre nel 2008 ad Ankara. L’OSR è rappresentata in qualità di direttore organizzativo dal M° Bruno Maronna e di presidente dal M° Saul Salucci.
Daniele Agiman
Milanese, Agiman è diplomato in composizione, musica corale e direzione di coro, pianoforte, direzione d’orchestra e direzione d’orchestra per avviamento al teatro lirico, ed è diplomato col massimo dei voti in direzione d’orchestra all’Accademia Musicale Pescarese. Ha frequentato vari corsi di perfezionamento e ha vinto diversi premi e borse di studio. Ha poi collaborato con varie orchestre italiane (Pomeriggi Musicali, Sinfoniche di Bari, di Sanremo, di Lecce ecc.) ed europee (in Polonia, Ungheria, Russia, Austria). Egualmente attivo nel repertorio sinfonico e operistico, ha diretto i capolavori di Donizetti, Verdi e Puccini in festival e stagioni liriche (come Festival Lario Lirica) in Italia e nel mondo (Argentina, Sud Africa, Francia, Germania, Romania, Svizzera, Georgia, Russia) e sue esecuzioni sono state trasmesse dalla RAI e dall’ORF. Ha ricoperto e ricopre vari incarichi ufficiali, tra i quali di Direttore ospite principale alla Shizuoka Symphony Orchestra. È frequentemente invitato da Università (Bologna, Ancona, Roma Tre, Milano, Seoul), associazioni culturali e centri di studio e ricerca (Rete Stresa, Società Gruppo-Analitica Italiana, I.S.M.O) per riflettere sulla storia della musica occidentale e sull’ermeneutica musicale all’interno del più vasto orizzonte epistemologico e filosofico contemporaneo. Titolare della cattedra di direzione d’orchestra al Conservatorio di Milano, dal marzo 2007 è professore onorario di direzione d’orchestra all’Università Kurashiki Sakuyo in Giappone.
Simona Marchini
Dopo la laurea in lettere moderne si avvicina all’ambiente artistico attraverso la partecipazione a programmi televisivi e radiofonici all’epoca dirompenti per il linguaggio utilizzato (Quelli della notte di Renzo Arbore, A tutto gag, Black out), ideando personaggi femminili presto divenuti popolari. Nel 1985 riapre, come Centro Culturale, La Nuova Pesa (fondata nel 1958 dal padre) dando avvio non solo a un percorso espositivo che ha visto la partecipazione di artisti tra i più importanti della scena internazionale (D. Spoerri, J. Kounellis, R. Horn, H. Nagasawa, F. Mauri, tanto per citarmne alcuni) ma anche a una promozione e organizzazione culturale culminata nella Sovrintendenza del Todi Arte Festival (2000-2007).
Affianca a una carriera di attrice che l’ha portata in tournée nei più importanti teatri d’Italia (con lavori di Tofano, Scarpetta, Palazzeschi, Vaime, Molière, Battistelli, Verga, Battistelli ecc.) una passione per la musica classica e l’opera lirica in particolare. Ha curato dal 1996 numerose regie d’opera (tra le tante ricordiamo L’Amico Fritz, La Frascatana, Madama Butterfly, La Traviata, Rigoletto, La vedova allegra, La Cenerentola) e ha realizzato nel 1998 ha tenuto per le scuole gli Incontri sull’opera lirica e ha curato e ha realizzato (Palazzo delle Esposizioni di Roma, 1998) la mostra Opera, percorsi nel mondo del melodramma.. Recentemente ha promosso un ciclo di concerti di Marta Argerich per il 40° dalla morte del pianista italo-argentino Vincenzo Scaramuzza. Ha dedicato particolare attenzione alla condizione dell’infanzia nelle aree più povere del mondo (è Ambasciatrice UNICEF dal 1987) non trascurando le problematiche dell’infanzia del nostro paese, soprattutto per quanto riguarda il tema della crescita attraverso la formazione artistica, in particolare musicale, istituendo laboratori di propedeutica musicale.
Da Ente Concerti Pesaro
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Pesaro Urbino Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!