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Urbino: Gambini contro Governo e Consorzio di Bonifica delle Marche

Il sindaco: "Non si possono pagare 500 dipendenti della Provincia e non avere soldi per intervenire"

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Il sindaco di Urbino Maurizio Gambini è una furia durante un incontro con la stampa a Urbino nel quale respinge al mittente le accuse mosse a Comune e Provincia in merito all’alluvione del 6 febbraio scorso quando si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco per mettere in salvo le due famiglie rimaste coinvolte nell’esondazione del fiume Foglia.

Gambini punta l’indice contro il Consorzio di Bonifica delle Marche responsabile di una situazione che – a detta del sindaco – non ha saputo gestire, come quella che nella serata del 6 febbraio ha visto alle 20 di sera la diga di Mercatale-Sassocorvaro colma fino all’orlo quando le previsioni sul maltempo erano note e disponibili fin dai giorni precedenti. Altre zone non hanno avuto problemi paragonabili a quella interessata dalla diga.

Il sindaco ha poi lanciato un sonoro j’accuse nei confronti del Governo in merito alla zona Miniera per aver tagliato 10 milioni di euro di fondi, denaro che dovrebbe servire a pulire i canali di drenaggio del Foglia e rinforzare gli argini per scongiurare un’esondazione che genera danni con conseguente emorragia di risorse economiche da parte di Comune e Provincia. Già chiesto a tal proposito al presidente Daniele Tagliolini di convocare un consiglio provinciale straordinario per le 12 di mercoledì 11 febbraio nel quale promuovere in primo luogo una delibera per fare causa allo Stato per danno erariale.

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