Fotogrammi della “Belle Époque”
La Società Dante Alighieri, con il patrocinio dell’assessorato alla cultura del Comune di Pesaro e della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, promuove due conferenze dal titolo Fotogrammi della “Belle Époque”.
Il primo incontro, che si svolgerà sabato 4 ottobre alle ore 17 nell’Auditorium di Palazzo Montani Antaldi, sarà dedicato al “Cinema, società e costume agli albori del Novecento” e avrà come relatori il regista e docente universitario Gianfranco Boiani e lo storico Nando Cecini.
Il secondo incontro, previsto per sabato 11 ottobre, vedrà la giornalista Ivana Baldassari intervenire sulle “Cronache pesaresi della belle époque”.
Sin dalle sue origini, il cinema costituisce uno straordinario specchio della società, sia direttamente, attraverso le immagini documentarie, sia indirettamente, attraverso la narrazione di storie che mettono in evidenza i modi di vita, le idee e le visioni del mondo dell’epoca in cui i film vengono prodotti. Grazie a pionieri come i fratelli Louis e August Lumière, a Georges Méliès e a Thomas Edison, il “cinematografo” si diffonde rapidamente in tutta Europa e in America, divenendo l’immagine forse più emblematica di un periodo storico quale fu la cosiddetta “belle époque”, caratterizzata dalla fiducia nel progresso tecnico e scientifico: un ottimismo che si dissolverà di fronte alla tragedia della Grande Guerra.
In Italia il cinema nasce con ritardo rispetto alla Francia o agli Stati Uniti. Il primo film a soggetto viene realizzato nel 1905 da Filoteo Alberini, che sarà tra i fondatori della mitica casa di produzione Cines, dalla cui ceneri sorgerà Cinecittà. La sera del 20 settembre 1905 migliaia di persone affluiscono di fronte a Porta Pia per assistere alla proiezione della “Presa di Roma”: è l’atto di nascita del cinema italiano, che vedrà negli anni successivi uno sviluppo straordinario, tanto da conquistare anche il mercato americano. Negli anni dieci vengono prodotti in Italia, per la prima volta, grandi film di carattere storico ambientati nella Roma imperiale, come Quo vadis? (1913) di Enrico Guazzoni o Gli ultimi giorni di Pompei (1913) di Mario Caserini, e sorge il fenomeno del divismo, che diffonde il mito di attrici come Francesca Bertini e Lyda Borelli. Un periodo straordinario della storia del cinema, purtroppo ancora poco conosciuto, anche per le difficoltà connesse alla distruzione di molte pellicole e all’esigenza di provvedere al restauro dei film superstiti.
dal Comune di Pesaro
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