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Urbino: Sgarbi inaugura tre mostre al Palazzo Ducale e nell’Oratorio di S.Giuseppe

Il 29 marzo Artemesia Gentileschi, Rops e Mannelli e Prospero Fontana in mostra

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A Urbino nuove mostre aperte al pubblico dal 30 marzo al 28 giugno 2015.  Il 29 marzo alle 15.30, nelle Sale del Castellare di Palazzo Ducale, ci sarà l’inaugurazione affidata a Vittorio Sgarbi.  Le tre esposizioni in arrivo sono: “Artemisia Gentileschi. Cleopatra; “Rops e Mannelli. Incantazioni e anatomie dello spirito; “Prospero Fontana. Resurrezione”.  I presenti all’inaugurazione saranno accompagnati alla scoperta dei tre allestimenti. Il pomeriggio sarà arricchito da un evento speciale a ingresso libero: alle ore 17.45, nella Casa della Poesia (Palazzo Odasi, via Valerio n.1), Sabrina Colle porta in scena il monologo “Cleopatra muore” di Vittorio Sgarbi.

La prima sala del Castellare di Palazzo Ducale ospiterà quindi  “Cleopatra”, un capolavoro giovanile dipinto da Artemisia Gentileschi (1593 – 1653). “Questa Cleopatra – scrive Vittorio Sgarbi nel catalogo che accompagna l’esposizione – è un paradigma di realismo: la lezione della piena maturità del padre è infatti travolta da un vero e proprio innamoramento per Caravaggio, sia pure senza indulgerne nei soggetti. E anzi con un ribaltamento sessuale. Il corpo ignudo e lascivo è, in Caravaggio, di regola, maschile: dall’Amore vincitore al San Giovanni Battista. Artemisia, naturalmente, traduce quella ispirazione al femminile. E l’impatto è ancora più forte, più evidente, sia rispetto ai moduli delle Veneri o delle Danae tizianesche (per non dire delle ignude bronzinesche), sia rispetto a quelli più vicini, quando non perfettamente contemporanei, di Guido Reni, di Guercino e dello stesso Orazio. Chi abbia in mente la classicissima “Cleopatra” di Guercino a Palazzo Rosso di Genova ricorderà un elegante languore, un equivalente pittorico del melodramma. Artemisia ribalta tutto. Il suo realismo è assoluto, imminente, senza nessuna concessione lirica o intimistica. Perfino Caravaggio si mostra più prudente mentre Cagnacci persegue una sensualità intellettuale, sofisticata. Raramente un nudo ha rinunciato nelle forme e nella posa a ogni esterna gradevolezza. Noi, di questa Cleopatra, sentiamo gli odori, il sudore, la puzza“.

Negli altri spazi del Castellare avremo “Rops e Mannelli. Incantazioni e anatomie dello spirito”: le incisioni di Felicién Rops (1833 – 1898) con i suoi raffinati soggetti erotici, che saranno abbinati alle illustrazioni, con medesimo tema, dell’autore contemporaneo Riccardo Mannelli (1955).

Già solo a considerare le rispettive traiettorie esistenziali appare destino che Rops e Mannelli s’incontrassero in una mostra – si legge nel catalogo –  tante e tali sono le affinità tra le vite dei due che, pur tese a quasi un secolo di distanza, viene da considerarle perpendicolari più ancora che parallele. Le similitudini spirituali risuonano sin nelle origini personali: provinciali entrambi, se ne sono andati ciascuno a stabilire il proprio genio nelle capitali del mondo più a tiro, Parigi e Roma, nella vita della grande città preservando gelosamente una genuinità e un gusto per il guaio, la battuta di spirito, tipici dei luoghi piccoli e periferici, dove la vita può ancora attingere a una dimensione minimamente mitologica grazie all’ingenuità che vi residua. Anche gli spiriti sulfurei che contraddistinguono i lavori del belga e dell’italiano hanno trovato la medesima via per raffinarsi e depositare, ovvero la satira“.

Nell’Oratorio di San Giuseppe sarà invece collocata una magnifica  “Resurrezione” (cm 168,5 x 129) di Prospero Fontana (1512 – 1597), opera ‘ospite’ a Urbino,  proveniente dalla mostra “Da Cimabue a Morandi” attualmente in corso a Palazzo Fava a Bologna.

Come scrive Vera FortunatiLe notevoli dimensioni del dipinto giustificano l’ipotesi che la tela sia stata commissionata come una pala d’altare. Una pala d’altare affascinante quanto insolita. Nella notte cupa e silenziosa, bello e solenne come un eroe mitico, il Cristo vittorioso sulla morte, esce dal sepolcro scoperchiato, avvolto in un teatrale drappo rosso (…). È un’interpretazione iconografica del racconto evangelico che si allontana dalla versione più tradizionale (…)“.

Mostre Urbino

30 marzo / 28 giugno

Apertura:

ore 09.00 – 13.00 / 15.00-19.00. 

Festivi: orario continuato 09.00-19.00

Costo del biglietto5€ che comprende l’ingresso alle mostre:

Artemisia Gentileschi. Cleopatra  

Rops e Mannelli. Incantazioni e anatomie dello spirito

Prospero Fontana. Resurrezione

Presentando il biglietto di ingresso alle mostre, si avrà uno sconto di 1€  per l’entrata a “Bella Gerit” – Museo Archeologico  e dell’Armeria Ducale del Montefeltro – Fortezza Albornoz (biglietto intero: 3 €)

Informazioni Turistiche / Tourist Information

+39 0722 – 2613 / +39 0722 – 2631

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