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“Parole e opere di Dio” a Fonte Avellana, mostra multimediale di ricami e acquarelli

Aperta da lunedì 6 a domenica 12 agosto

Parole e opere di Dio mostra Fonte Avellana serra sant abbondio monaco camaldolese PerrielloLunedì 6 agosto s’inaugurerà la mostra di ricami e acquarelli del monaco camaldolese Alessandro Perriello, residente presso l’Eremo San Giorgio di Bardolino (VR), nello spazio espositivo del Monastero della S. Croce di Fonte Avellana, a Serra s. Abbondio di Pesaro. La mostra rimarrà aperta dal 6 al 12 agosto, secondo il seguente orario: 10.30 -12.00; 16.00 – 18.00.


Il monaco si occupa da oltre 15 anni di queste due arti raffinate. Ha sviluppato una particolare tecnica di ricamo basata sul disegno a mano libera e dal vivo, direttamente su tela Aida e una tessitura composita su punto croce, punto erba e punto quadro. I soggetti preferiti sono ornitologici e in genere vengono dalla natura selvatica, o in alcuni casi particolari, si tratta di “istantanee” di eventi umani drammatici, in concomitanza dei quali (secondo l’autore) si rende (quasi) visibile l’azione di salvezza dell’Onnipotente.

Il titolo dell’esposizione è “Parole e opere di Dio“. Esso vuole mostrare come l’arte possa ricamare un legame sottile fra le sublimi opere del Creatore, quindi la Natura e alcuni, rari esempi nella letteratura e nel cinema, dove le parole umane riescono, in un superiore sforzo poetico-lirico, a sfiorare il “Cielo”. Per “parole di Dio” si vogliono intendere proprio quei passi di romanzi e racconti o poesie che assurgono, secondo una scelta ovviamente arbitraria e personale dell’artista, a frammenti esemplari dell’anelito connaturato all’uomo di cercare di toccare l’Ineffabile. Una cinquantina di opere proporrà, in modo quasi antologico, il percorso del monaco camaldolese, fin dagli esordi. Soprattutto nei ricami, dei quali saranno mostrati alcuni esempi “in progress” per far vedere le tappe della tecnica adottata, fra trama e ordito per così dire, è possibile “sentire” la esigente ricerca spirituale che ha accompagnato e sostenuto gli ultimi quindici anni della vita di Alessandro.

La mostra sarà “multimediale“, perché oltre il senso della vista saranno sollecitati, sempre coerentemente col tema, anche quelli dell’udito e dell’olfatto. L’aria sarà carica di fragranze: oli essenziali polverizzati da un apposito diffusore di aromi. Questa rappresenta un’altra branca di ricerca del monaco, che sta studiando da qualche tempo l’Aromatologia. Inoltre si ascolteranno in sottofondo le sublimi composizioni di Bach e Vivaldi. Ma, nella terza sezione della mostra, prendendo il significato estensivo della parola “Arte”, l’autore vuole indicare alcune vite umane preziose, che rappresentano un supremo “gesto artistico”, poiché, come spesso avviene nell’arte (soprattutto nella poesia, nella pittura e nella scultura) da vite travagliate e drammatiche all’interno delle quali il protagonista gioca tutto se stesso in un gesto di estrema generosità nei confronti di tutto il genere umano, non trova compenso, almeno nel suo secolo. Spesso anzi è misconosciuto e viene negata la sua grande generosità che giunge a sfiorare il “Cielo”. Qui si fonde la parola con l’opera e diviene difficile distinguere dove si separa l’attività dell’uomo da quella divina. Saranno indicate alcune vite, spesso poco o nulla conosciute, (anche qui ovviamente scelte in modo personale) che hanno dato qualcosa di significativo e duraturo per il bene dell’Uomo e, quasi puntualmente, sono state ripagate con l’indifferenza o addirittura con un’aperta avversione se non addirittura persecuzione.

da
Ufficio Stampa Mostra

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Domenica 5 agosto, 2012 
alle ore 20:54
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