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Sabato 7 giugno inaugurazione a Pesaro della mostra “Club Culture Movement”

Tappa di avvicinamento verso il Marche Pride

Mostra "Club Movement Culture"

Inaugura sabato con il talk dedicato, la mostra “Club Culture Movement” di Nicolò Antonini, in arte Nicolhouse, sulle storie dimenticate del clubbing underground e queer delle Marche tra il 1969 e il 1999, promossa dal Comune di Pesaro dal 7 al 17 giugno a Palazzo Gradari. «È un’altra tappa inedita e alternativa verso il Marche Pride, evento che si concluderà con il corteo del 21 giugno e che siamo orgogliosi di ospitare per il secondo anno a Pesaro» dicono Sara Mengucci, assessora alle Pari opportunità e Camilla Murgia, assessora alle Politiche educative e giovanili. La mostra porterà sotto i portici di palazzo Gradari e al piano primo dello stesso, materiali visivi, testimonianze, interviste, fotografie, flyer, frammenti VHS e memorie condivise, per «aprire una finestra su uno spaccato storico e creativo ancora troppo poco conosciuto, eppure così emblematico per tante generazioni. Sarà sicuramente emozionante ripercorrere quegli anni, tra ricordi, musica e personaggi simbolo. Ringraziamo l’organizzazione del Marche Pride per aver voluto portare a Pesaro questo contenuto, che non vediamo l’ora di vivere e presentare a pesaresi e visitatori».

Ad aprire questo viaggio sulla cultura della notte sarà, sabato, alle 17.30, nella corte di Palazzo Gradari, il talk con alcuni personaggi e direttori artistici del mondo della notte. All’introduzione a cura dell’ideatore Nicolhouse seguiranno i saluti dell’assessora Camilla Murgia e del presidente del Marche Pride Matteo Marchegiani. Spazio poi al dibattito dedicato agli 80s con gli ospiti Roberto Tempesta (fratello di Claudio Tempesta, dj di fama internazionale), Alessandro Binotti (fotografo) e Cristina Magnanelli Weitensfelder (autrice e direttrice artistica). La chiusura del pomeriggio è con la parte del talk dedicati ai 90s insieme a Luca Latini e Roberto Petrillo (fondatori de La Fuente live club di Fano). Durante l’inaugurazione, sarà attivo anche uno spazio partecipativo dove il pubblico potrà contribuire alla narrazione lasciando ricordi, racconti e materiali personali.

«“Club Culture Movement”, non è solo un’esposizione, è un atto politico, una celebrazione della memoria e un viaggio collettivo nella cultura della notte» spiega l’ideatore e curatore Nicolò Antonini, in arte Nicolhouse, DJ, grafico e archivista della memoria notturna marchigiana, fondatore del progetto “Disc Jockey Time. Nato come archivio digitale nel 2020 ha raccolto nel tempo materiali visivi, testimonianze, interviste, fotografie, flyer, frammenti VHS e memorie condivise di chi ha vissuto la scena notturna marchigiana tra cultura, arte, musica e attivismo. Il progetto si è poi trasformato in programma radiofonico, format itinerante, piattaforma di confronto e spazio di ascolto per un’intera comunità.

Dopo il successo della prima edizione, “Club Culture Movement” si rinnova a Pesaro come un’esperienza immersiva e partecipativa. La mostra si sviluppa attraverso sezioni espositive che includono manifesti, volantini, immagini d’archivio, installazioni video e audio, frammenti di feste, registrazioni di DJ set e testimonianze rare. A queste si affiancano oggetti originali: vinili, abiti da serata, accessori, badge, lettere e documenti che raccontano un universo creativo fatto di corpi, musica, relazioni e identità.

Uno spazio speciale è dedicato alla cultura ballroom e al vogueing, linguaggi che, anche nel contesto marchigiano, hanno rappresentato forme di resistenza e libertà espressiva.

La mostra rende omaggio a chi ha animato e trasformato la notte in un luogo di comunità e rivoluzione: DJ, drag queen, performer, organizzatori, attivisti, club kidz e semplici frequentatori che hanno costruito, con coraggio e creatività, una scena viva e alternativa. Tra loro, figure chiave come Alex Cevoli, Nacha World, Ricci DJ, Angela Allegrezza, Pippo Pippo, Paolo Pespani, Costantino “Mixmaster” Padovano, Alexia Tippell, Umberto Grati, Walteressa, Claudio Tempesta, e molti altri.

“Club Culture Movement” è anche uno spazio di riflessione sul presente a partire dal fatto che, «La notte non è mai stata solo intrattenimento: è stata casa, palco, laboratorio politico. Oggi più che mai, recuperare queste storie significa creare nuove narrazioni condivise, accessibili, intersezionali. Significa immaginare nuove piste da ballo dove sentirsi liberi, visibili, al sicuro» sottolinea Nicolhouse che conclude: «“Club Culture Movement” è un invito a riscoprire una memoria collettiva e a renderla viva. È per chi sa che la cultura è resistenza, che la memoria è movimento, che la notte siamo tutti noi».

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