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Ospedale unico della provincia di Pesaro e Urbino: si allarga il fronte del “no”

Il consigliere regionale D’Anna denuncia l’inutilità di questo progetto

Giancarlo D'AnnaS’allarga il fronte nonostante ci siano stati tentativi forti continui, trasversali di zittire e delegittimare chi da sempre con chiarezza e documenti alla mano ha denunciato “l’affare ospedale unico”. Oggi è un fiorire d’iniziative che denunciano la mancanza di trasparenza di quell’operazione, l’inutilità di quell’operazione, la trasversalità condivisa dei difensori dei potere forti che dietro quell’operazione s’intravedono.

Di qui la mia partecipazione all’incontro organizzato a Lucrezia dal Comitato “La Salute ci riguarda”, non per ricambiare la presenza di esponenti di quel comitato ad un simile incontro tenutosi a Pesaro, che vedeva tra i relatori anche il sottoscritto, ma nella convinzione che questa è una battaglia che ha una sola bandiera: quella della difesa del diritto ad una salute pubblica.

La musica che suonano gli sponsor dell’Ospedale unico è sempre quella come nelle pubblicità truffaldine: quello che c’è non funziona, quello che verrà sarà sicuramente meglio, si crea occupazione, è nell’interesse della comunità. E’ vero, quello, quelli che esistono non funzionano a dovere e sono da migliorare.

Resta una domanda semplice: quelli che non sono stati capaci di far funzionare l’attuale sistema sono legittimati e capaci di farne funzionare uno nuovo? Le cose sono due: se non sono stati capaci di gestire l’esistente si dimettano, oppure sorge il dubbio che le cose non si fanno funzionare per giustificare un nuovo ospedale.

Si crea occupazione? Certo per chi costruisce il nuovo nosocomio e si “occupa” del cambio di destinazione delle attuali strutture ospedaliere. Parlando di sanità a noi preme sapere non cosa o quanto guadagna il privato ma cosa ci “guadagna” il cittadino dal punto di vista sanitario. Niente!
Già, è opportuno ripeterlo: il Piano Socio Sanitario dice chiaramente che per la nostra Provincia è garantito il “livello minimo di assistenza”, l’esatto contrario di Ancona dove il Piano investe le risorse più importanti e consistenti.

Di tutto questo i sostenitori dell’Unico Ospedale provinciale non fanno menzione, prendendosela con chi, documenti alla mano e coerentemente, continua una battaglia di trasparenza e informazione. I più accaniti sono quelli che pur avendo chiesto il proprio voto a difesa dell’Ospedale oggi sposano la causa della madre di tutti gli affari. Un po’ come ha fatto l’assessore Mezzolani: prima delle elezioni regionali era contro l’ospedale unico subito dopo, acceso sostenitore del contrario. Cosa sarà accaduto in quei pochi mesi a lui e a tanti altri che hanno cambiato idea non si capisce.

da Giancarlo D’Anna,
consigliere regionale e vicepresidente della Commissione Sanità

Redazione Pesaro Notizie
Pubblicato Domenica 4 marzo, 2012 
alle ore 15:41
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